Nel 2022 sono stati 1.886 gli annunci pubblicati a Bari sul portale Airbnb, il 60% in più rispetto al 2018. Lo comunica Federalberghi Puglia in una nota, evidenziando che il boom non ha portato più posti di lavoro, ma ha determinato una crescita dell’evasione fiscale, con un consistente mancato gettito Iva.
Federalberghi registra un’incidenza dell’abusivismo ricettivo di oltre l’80% sull’intera economia turistica cittadina evidenziando inoltre che la tassa di soggiorno, annunciata dal sindaco Antonio Decaro a partire dalla prossima primavera, rappresenta «una decisione iniqua e poco opportuna che penalizzerà le strutture alberghiere ed extralberghiere legali, provocando degli effetti distorsivi sull’economia turistica della città», spiega la nota.
Con una proiezione sull’intero territorio della Puglia, secondo il Centro studi della Federalberghi locale nel 2022 Airbnb ha pubblicato 41.573 annunci, con l’immissione sul mercato di più di 170mila camere che hanno prodotto il fatturato maggioritario (50/60%) dell’intera economia turistica pugliese.
Proprio oggi intanto è arrivata la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che impone ad Airbnb di riscuotere e versare allo Stato italiano la cedolare secca sugli affitti brevi, chiudendo così la vertenza iniziata nel 2017.