Situazione di grande criticità quella in cui versa il ponte di via Giuseppe di Vagno, che collega Japigia a Madonnella. Tra crepe sui pilastri, ricoperti di guano, e zone buie diventate ormai toilette pubbliche a cielo aperte, la strutture spicca sia per le sue pessime condizioni di manutenzione che per quelle igienico-sanitarie. Una situazione ben nota alla ripartizione comunale Lavori Pubblici, che però non è ancora intervenuta per risolvere il problema.
La prima segnalazione relativa alle condizioni del ponte, come afferma il consigliere municipale del Movimento cinque stelle Nino Colella, risale a più di due mesi fa. Una situazione ben nota, quindi, agli uffici comunali, che però nella zona latitano. Nessun intervento è stato messo in atto in questo periodo di tempo, andando ad aggravare una situazione già di estremo pericolo. A restituire l’istantanea emblematica della situazione strutturale del ponte è il pilastro centrale, l’ultimo, quello che si “affaccia” sui binari antistanti. È qui che, sotto gli occhi di tutto, il cemento, cedendo, ha tirato fuori le parti strutturali in ferro completamente arrugginite. «Che si sgretolano solo a un semplice tocco», come dimostra, sul posto, Colella. E anche se negli altri pilastri la situazione non è grave a tal punto da far venire fuori lo scheletro in ferro, crepe lunghe quanto tutto il perimetro della struttura sono comparse. Ancora più gravi sono le condizioni igienico sanitarie. L’intera zona coperta dalle campate del ponte offre, di giorno, l’ombra sufficiente perché qualcuno possa appartarsi ed espletare i propri bisogni fisiologici. E di notte, stando a quanto riferito anche dai residenti dei palazzi circostanti, le cose si mettono anche peggio, soprattutto perché quello spiazzo diventa praticamente bagno pubblico a servizio di quanti frequentano il giardino Baden-Powell.
Eppure, la riqualificazione del ponte è recente, e risale al 2017. Ma le condizioni sono peggiorate a tal punto da richiedere interventi urgenti. E, pare che anche dagli uffici comunali qualcuno se ne sia accorto. L’ultima risposta data dall’assessore al ramo, Pino Galasso, non ha convinto quanti risiedono qui e continuano a segnalarne le criticità. «Nel 2027 dovrebbero essere completati i cantieri per il nodo ferroviario sud», ha spiegato Galasso in un question time di novembre, rispondendo all’interrogazione della consigliera M5s Alessandra Simone. Ma al 2027 mancano ancora quattro anni.