Costretti a vendere la casa per sostenere le spese sanitarie e i costi legati all’assistenza domiciliare. Sono sempre di più nella provincia di Barletta-Andria-Trani le persone anziane che, per far fronte alle necessità economiche, ricorrono alle operazioni in nuda proprietà. In questo modo, cedono i diritti di proprietà, mantenendo però il diritto di usufrutto. In altre parole, possono continuare a vivere nella casa fino alla propria morte o fino a una scadenza specifica. Una pratica che sta diventando sempre più comune tra gli anziani della Bat che vedono nella propria abitazione l’unica risorsa per affrontare l’aumento delle spese sanitarie e il costo delle badanti.
I dati
Secondo i dati forniti dai Centri di assistenza fiscale locali, nell’ultimo anno, le operazioni di vendita della nuda proprietà sono cresciute di oltre il 20%. Questa tendenza è strettamente collegata all’aumento della popolazione anziana nella provincia e alla pressione crescente dei costi di assistenza.
I costi
Basti pensare che le spese da sostenere per una badante regolarmente assunta possono superare i 1.500 euro al mese. Una cifra proibitiva per molti pensionati che percepiscono assegni mediamente inferiori ai 1.000 euro mensili. E così, la popolazione anziana, che nella Bat rappresenta circa il 25% del totale, si trova spesso a dover fronteggiare da sola l’onere economico delle cure e dell’assistenza. Il sistema sanitario nazionale, infatti, pur garantendo alcune prestazioni gratuite, non sempre basta a coprire le esigenze assistenziali di lungo termine degli anziani, soprattutto per chi soffre di patologie croniche o non è autosufficiente. In molti casi, le famiglie sono costrette a rivolgersi a servizi privati, soprattutto per l’assistenza domiciliare, con costi che lievitano rapidamente. Stando a una ricerca dell’Istat, il 58% degli anziani non autosufficienti nel sud Italia non ha accesso a forme adeguate di assistenza pubblica. Nella Bat, solo il 30% degli over 75 riceve un qualche tipo di supporto pubblico, mentre il resto deve far fronte a queste spese privatamente. Da qui, la crescente necessità di fare ricorso alla vendita della nuda proprietà.
Le testimonianze
«Non avrei mai voluto vendere casa mia, quella dove sono cresciuti i miei figli – racconta il signor Pietro, 81enne di Barletta – ma le cure di cui ho bisogno sono troppo costose e la mia pensione non basta. Mi sono trovato costretto a cedere la nuda proprietà per poter pagare la badante e le medicine». Il suo caso è emblematico di un problema sempre più diffuso nella provincia. Anche la signora Mariella, 77enne di Bisceglie, si è trovata nella stessa situazione: «Dopo una vita di sacrifici per comprare una casa, ora devo vederla per poter vivere dignitosamente. Sono rimasta vedova e non ho altri redditi oltre la mia pensione minima».