Bastano due operai e un trulletto picchettato con tanto di insegne a scatenare il putiferio a Costa Ripagnola, il tratto incontaminato fra Cozze e Polignano dove la ditta Serim vorrebbe realizzare un resort in un’area di sua proprietà che la Regione Puglia ha vincolato a Parco naturale. Ieri l’azienda ha avviato di fatto i lavori, ma poco dopo sul posto sono arrivati gli ambientalisti che da anni ostacolano il progetto ritenuto illegittimo e più volte oggetto di esposti e denunce, in particolare per la presenza di una lama tombata nell’area interessata. Di qui l’appello di Domenico Lomelo, dell’associazione i Pastori della Costa, che ieri ha chiesto alla Procura della Repubblica di intervenire con un nuovo sequestro per scongiurare un presunto abuso in violazione della legge regionale.
In precedenza i magistrati avevano sequestrato l’area e indagato tre persone nell’inchiesta aperta sulla regolarità dei permessi per il progetto del resort. Successivamente, però, i sigilli furono tolti proprio perché non all’epoca non erano cominciati i lavori. E ora? Secondo gli ambientalisti prima di partire si sarebbe dovuto attendere il decreto di archiviazione, peraltro già avanzato. Ma la ditta Serim ritiene di agire correttamente e nella piena legalità forte del nuovo permesso unico regionale ricevuto ad agosto 2022 e sulla scorta di un regolare permesso a costruire.
Su Facebook ieri sono apparse le foto del cantiere appena aperto con l’illustrazione del progetto definitivo del primo trulletto dove dovrebbe nascere un infopoint per le visite alla zona archeologica. Nell’area interessata dal cantiere ieri è spuntata anche una pattuglia di vigili urbani che ha effettuato controlli sulle auto presenti e persino a troupe televisive e giornalisti. Nel frattempo la nuova amministrazione del Comune di Polignano a mare, inizialmente contraria al progetto, ieri sembra aver ammorbidito la sua posizione. «La nostra parte l’abbiamo fatta – ha ricordato il sindaco Vito Carrieri – ora spetta ad altri organi stabilire se sia legittimo o meno l’apertura del cantiere».
Il 28 dicembre scorso, invece, il Comune aveva depositato una memoria alla Procura della Repubblica a sostegno della battaglia degli ambientalisti, e in precedenza votato un atto di indirizzo in Consiglio regionale per rivedere tutto l’incartamento dell’albergo diffuso. L’amministrazione ha contestato il fatto che nella relazione tecnica disposta dalla Procura (che ha portato poi alla richiesta di archiviazione) sia precedente alla conclusione della conferenza di servizi che ha confermato ad agosto 2022 l’autorizzazione del 2019 del Paur, «nonostante l’esistenza di abusi edilizi e paesaggistici ancora presenti nell’area di intervento». Qualche giorno prima, invece, la società aveva denunciato a sua volta lo stesso Comune di Polignano a mare a Procura, Corte dei Conti e Prefettura. La società, ripercorrendo le tappe di una istruttoria durata decenni, ha evidenziato che il progetto ha ottenuto tutte le autorizzazioni e che quindi le più recenti iniziative di ambientalisti ed esponenti del mondo politico costituirebbero «una inspiegabile azione di boicottaggio». Insomma, la guerra ricomincia con un esito al momento affatto scontato.