Si insinuano in circoli ricreativi e culturali, senza disdegnare le riunioni “carbonare” in abitazioni private. Agiscono come vere e proprie sette, ma non esitano a cavalcare movimenti di protesta come quelli contro i vaccini. Sono dediti alla propaganda e persino ad attività caritatevoli, ma spesso e volentieri si abbandonano ad aggressioni squadristiche contro i sindacati di sinistra. I movimenti di estrema destra dilagano in Puglia e infiltrano le istituzioni a tutti i livelli, almeno secondo quanto emerge dal report sui neofascismi che sarà presentato stamani alle 10,30 nella sede della presidenza della Regione.
Lo scenario che emerge dal dossier, stilato dall’Osservatorio regionale presieduto da Antonella Morga, è inquietante. Ad agire non sono soltanto “cani sciolti”, ma organizzazioni legate a ideologie violente e capaci di adattarsi ai tempi che cambiano. «C’è un pericolo manifesto – sottolinea Antonella Morga – Parliamo di formazioni cangianti e pericolose come le mafie, la cui capacità di penetrazione nei luoghi di formazione e nel mondo dei giovani è molto alta».
Stando a quanto emerge dal dossier, i gruppi neofascisti e neonazisti esercitano un particolare fascino sui giovani, “agganciati” non solo attraverso i social ma anche all’interno del tifo organizzato, delle associazioni di volontariato, delle organizzazioni di beneficenza e delle colonie per i ragazzi. «Si tratta di una tattica ben studiata – prosegue Morga – Neofascisti e neonazisti puntano i giovani socialmente più fragili, magari impreparati a comprendere la portata di certe ideologie violente. Li fanno sentire eroi, patrioti, uomini forti nello spirito e nel corpo. Colgono il loro disagio per ottenere un ritorno in termini di consenso».
Molti gruppi hanno dismesso lo storico armamentario simbolico fatto di fasci e svastiche, busti e aquile, preferendo “mimetizzarsi” nei cosiddetti movimenti anti-sistema. Qualche esempio? I no vax, le formazioni contro le cartelle esattoriali e così via. Non è un caso che i primi si scaglino contro la «dittatura sanitaria», prendendo poi di mira le sedi dell’Anpi e della Cgil com’è avvenuto anche a Bari. «Spesso – aggiunge la presidente dell’Osservatorio regionale sui neofascismi – questi violenti assaltano anche le Prefetture, a ulteriore conferma della loro base ideologica intollerante e antidemocratica. L’obiettivo finale è penetrare nelle istituzioni. Proprio per evitare che ciò accada bisogna tenere gli occhi aperti».
Insomma, secondo Morga i movimenti neofascisti e neonazisti sono più radicati di quanto si possa credere. Di qui la necessità di una «vigilanza democratica» soprattutto nei luoghi pubblici o, meglio, nelle sedi delle istituzioni a qualsiasi livello. «Per sfuggire alla marginalità e acquistare influenza – conclude Morga – le formazioni pugliesi più note puntano a legittimarsi come attori della normale dialettica politica. Talvolta assumono il ruolo di fiancheggiatori dei partiti di destra e di liste civiche di cui non sono ben chiare origine e natura, talaltra si infiltrano nelle istituzioni attraverso rappresentanti eletti negli organi di scuola, università, enti locali e Consigli comunali. Ed è proprio questo ciò che bisogna evitare».