Iniziata la 12esima Congregazione dei cardinali in Vaticano. Alla vigilia dell’inizio del Conclave 2025 che eleggerà il successore di Papa Francesco tra i porporati c’è poca voglia di parlare. Uno dei primi a entrare, come sempre, il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa. Alcuni cardinali che in genere entravano a piedi questa mattina sono entrati direttamente con la macchina. Tra i pochi a dire qualche parola in cardinale Louis Raphaël Sako che ha detto ai giornalisti: «Voi siete pronti?» e il Nunzio Apostolico in Siria, cardinale Mario Zenari, che ha ribadito il «Wait and see» pronunciato ieri sera.
Cardinal Kikuchi: «Ci sarà un asiatico tra nomi del primo scrutinio»
«Percentualmente gli europei sono maggioranza, se fossero uniti sarebbero i più forti, ma non sembra così. Gli europei non sono così uniti. Invece noi asiatici molto probabilmente saremo più compatti per sostenere uno o due candidati. Chi? Vedremo il primo scrutinio, e vedremo quale nome apparirà come candidato di punta, e sono sicuro che uno di loro verrà dall’Asia: e poi avremo qualche discussione domani notte». Così il cardinale Tarcisius Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo e presidente di Caritas internazionale, intervistato da Repubblica alla vigilia del Conclave. Kikuchi si dice sicuro che il Papa sarà eletto in pochi giorni: “Penso dopo tre giorni, il 9 o il 10, speriamo».
Cardinal Vesco: «Almeno 5-6 profili da Papa»
«Di profili ce ne sono diversi, tante personalità che possono essere elette. Almeno cinque o sei, direi. All’inizio mi sentivo un po’ inquieto, ma, di colpo, sono molto sereno. Ormai stiamo entrando in Conclave. E sono convinto che il Papa sia già stato scelto dal Signore». Così il cardinale Jean-Paul Vesco, francese di Lione, frate domenicano e arcivescovo di Algeri, intervistato dal Corriere della Sera alla vigilia del Conclave 2025.
«Ho l’impressione – aggiunge – che queste settimane ci abbiano fatto diventare il collegio cardinalizio che in realtà non eravamo. Venivamo da tanti Paesi, molti di noi non si erano mai visti. Ora finalmente ci conosciamo. Il clima tra noi cardinale è davvero molto fraterno».
Vesco spiega che «ci sono davvero tante persone, la scelta è abbastanza aperta. C’erano i candidati per così dire naturali, quelli che per il loro ruolo e la loro personalità sono già conosciuti. E ci sono pure quelli che intervengono e ti fanno pensare. Ma non c’è nessuno che ‘schiacci’ gli altri, uno del quale si possa pensare: sarà lui. Eppure accadrà». Secondo l’arcivescovo di Algeri «abbiamo bisogno di un pastore, di un testimone, di un padre. Ai funerali di Francesco, era questo che ci chiedeva la gente: dateci un padre».