Coldiretti Puglia plaude al decreto del Governo contro la siccità: «Opportunità per la regione»

«La Puglia che non può più permettersi di perdere opportunità per innovare le reti, ammodernare e rendere più efficiente l’infrastrutturazione, completare le incompiute, negli anni più siccitosi di sempre, con l’acqua che manca e oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione». È quanto afferma la Coldiretti regionale nel commentare positivamente il decreto legge approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri che contiene misure utili per contrastare la crisi idrica dall’istituzione della cabina di regia per l’emergenza alla nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti.

In particolare, «per superare la difficoltà di svolgimento delle procedure amministrative, il Commissario – evidenzia Coldiretti – potrà adottare in via d’urgenza i provvedimenti per fronteggiare la crisi idrica anche derogando alle disposizioni vigenti in materia».

Oltre agli sprechi con l’89% dell’acqua piovana che va persa ogni anno, sottolinea l’organizzazione degli agricoltori pugliesi, «ci sono le incompiute, con la diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto costruita tra il 1994 ed il 1997 in pietrame con manto, con una quota di massimo invaso di 108,5 metri sul livello del mare, mai utilizzata e di fatto abbandonata che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti».

La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione, aggiunge la Coldiretti Puglia, «comporta che lo stesso costo dell’acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Ma c’è anche il completamento delle opere di sistemazione idraulica e di conservazione del suolo nel bacino del torrente Vallona a protezione dell’area irrigua di San Nicandro Garganico – ricorda Coldiretti Puglia – con inizio lavori a luglio 1991 interrotti a giugno 1993 e sul torrente Scarafone, con inizio lavori ad ottobre 1990 interrotti nel luglio 1992 in provincia di Foggia, Il completamento e la sistemazione del bacino Capo d’acqua ed utilizzo irriguo acque alte e del Serbatoio Tempa Bianca sul torrente Saglioccia, con lavori ultimati ma non collaudati perché difformi dal progetto».

A causa della siccità, denuncia inoltre Coldiretti, «nel 2022 in Puglia è andato perso un terzo delle produzioni da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche».

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