«Sì, ho usato il telefono. Ne avevo bisogno perché quel giorno, la mattina mi era stata comunicata improvvisamente la morte di una persona a me molto cara (Luca Salvadori che conoscevo fin da bambino), ero stata fidanzata con il padre a cui voglio bene, ero devastata». Così Alba Parietti spiega perché, durante il corteo trionfale della Disfida di Barletta, a un certo punto ha utilizzato il telefono cellulare.
«Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti dopo ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma di questo chiedo comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno», aggiunge la show girl.
In un lungo post pubblicato sui social network, Alba Parietti ricostruisce la serata: «Il corteo è iniziato verso le 19 e 30 e terminato verso mezzanotte. Abbiamo attraversato la città a piedi per circa 8 km, mi è stato detto con migliaia e migliaia di persone felici». Durante la sfilata ha «stretto mani e abbracciato quasi tutti i disabili, anziani seduti, bambini, segnalatimi lungo il percorso di persone educatissime, affettuose, salutato gente, sorriso tutta la sera, senza mai far trapelare il mio stato d’animo, esattamente come un’artista fa, conoscendo la legge dello spettacolo. La gente mi ha commosso, la loro incredibile accoglienza ed energia».
Dopo ore di corteo, prosegue la show girl, «ad un certo punto ci siamo fermati e ho chiesto il telefono in un momento di stallo per chiamare una persona a cui voglio bene», chiarisce. «A fatica sono riuscita, come tutti i miei colleghi e persone presenti sapevano, a stare in piedi, vestirmi. Ero a pezzi e nonostante i giorni passati lo sono ancora. Il rispetto per il mio lavoro e l’importanza del mio ruolo nella manifestazione mi ha dato la forza. La gente meravigliosa, calorosa di Barletta mi ha ringraziato e sostenuto fino a commuovermi, perché mi è sembrato un segnale, un’esortazione, in mezzo a quel momento surreale che per me era tragedia. E nella tragedia non potevo deludere. Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti dopo ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma di questo chiedo comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno».
Alba Parietti riferisce che l’assessore Cilli «era alle prove e sapeva delle circostanze tragiche che non abbiamo reso note, per non tediare la manifestazione e io sono rimasta per amore della gente e del mio lavoro, questa è la legge dello spettacolo», conclude. Affermando poi che «sono un essere umano, ho avuto bisogno di conforto ma so di avere messo quella sera tutta la mia professionalità e forza per farla al meglio».