«Questa assemblea arriva in un momento molto critico per i lavoratori, i pensionati, i giovani, per coloro che pur lavorando continuano ad essere poveri e hanno bisogno di risposte immediate e c’è bisogno che ci sia chi dia queste risposte, quindi un Governo che provi a mettere in piedi quei provvedimenti che creino le condizioni per lo sviluppo, per l’occupazione, per maggior benessere soprattutto per i più fragili». Lo ha detto il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, aprendo l’assemblea regionale del sindacato.
A chiudere i lavori il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini che ha ribadito: «Abbiamo bisogno di un Governo nel pieno delle sue funzioni che risolva problemi molto forti, a partire dal fatto che la maggioranza del Paese non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. È il momento – ha detto – di fare le riforme serie, a partire dalla riforma fiscale, dalla necessità di creare lavoro attraverso politiche industriali di investimento che rilancino il nostro Paese. Per questo pensiamo che oggi siamo il momento che tutte le forze politiche si facciano carico della questione sociale e della necessità di dare risposte ai bisogni del Paese».
Il segretario generale della Cgil, parlando con i giornalisti, ha toccato diversi temi, a partire dal Reddito di cittadinanza: «Quando c’è la povertà come nel nostro Paese – afferma – è utile che ci siano strumenti per combatterla. Quindi trovo assurdo chi pensa di cancellare il reddito di cittadinanza, perché è uno schiaffo a chi non ce la fa».
E su l’ex Ilva di Taranto, per Landini c’è bisogno «di un piano nazionale che riguarda tutto il settore dell’acciaio e della siderurgia. Qualsiasi Paese industriale degno di questo nome che vuole fare i conti con il cambio che il sistema manifatturiero sta avendo in termini di innovazione dei prodotti e delle produzioni, ha bisogno di un sistema all’avanguardia. È necessario – aggiunge – fare tutti quegli investimenti utili per poter produrre acciaio senza inquinare e mettere a repentaglio vite».
Sul Pnrr, infine, Landina chiarisce che «la chiave di volta è utilizzare i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per potenziare i servizi e i diritti pubblici, penso alla sanità pubblica, penso alla scuola, penso al sostegno ai giovani. Occorre che ci sia un sistema in cui anche le cose che si fanno localmente siano in un quadro generale di idea di sviluppo del nostro paese».
Fotoservizi di Luca Turi.