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Cerignola, lavoratori stagionali accampati in periferia: «È un’emergenza sociale»

È una «vera e propria emergenza sociale» quella che sta vivendo Cerignola in relazione «all'afflusso di lavoratori stagionali migranti che rischia seriamente di minare la pacifica e serena convivenza all'interno della comunità». Ad affermarlo è il sindaco Francesco Bonito a seguito di «numerose segnalazioni» da parte dei cittadini e della Caritas. La polizia locale, riferisce…

È una «vera e propria emergenza sociale» quella che sta vivendo Cerignola in relazione «all’afflusso di lavoratori stagionali migranti che rischia seriamente di minare la pacifica e serena convivenza all’interno della comunità». Ad affermarlo è il sindaco Francesco Bonito a seguito di «numerose segnalazioni» da parte dei cittadini e della Caritas.

La polizia locale, riferisce il primo cittadino, «ha verificato l’esistenza ai margini della città di una tendopoli abitata da non meno di 150 persone che vivono in condizioni meno che precarie».

Bonito sottolinea che «l’accampamento non ha acqua e non ci sono bagni, il cibo è cucinato su fornelletti da campeggio, i rifiuti sono accumulati ai margini dell’area occupata. La maggior parte di loro, insieme a molti altri lavoratori stagionali che lavorano nelle aziende vitivinicole dell’agro cerignolano e vivono in altre zone periferiche, affollano la mensa sociale della Caritas alle ore dei pasti e i luoghi pubblici dove possono trovare acqua e riparo dall’afa».

Un concentramento «di anime dolenti – aggiunge – che provoca problemi di igiene pubblica in queste stesse zone, nonostante siano stati disposti servizi straordinari di pulizia e igienizzazione di strade e marciapiedi, e che ha indotto l’amministrazione comunale a chiudere, per alcune ore, i bagni pubblici della villa comunale per l’impossibilità di garantirne la funzionalità».

Per il sindaco «il degrado crescente sta esasperando i cittadini che abitano in prossimità dei luoghi in cui si creano gli assembramenti e si corre il serio rischio che possano insorgere problemi di sicurezza e ordine pubblico».

L’amministrazione comunale si appella alla Regione Puglia affinché si prenda atto dell’emergenza e si adottino tutte le misure «necessarie a tutelare tanto la serenità della comunità cerignolana che la dignità dei migranti».

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