Troppo spesso, Cerignola è salita alla ribalta delle cronache nazionali e regionali per episodi che, purtroppo e a ragion veduta, ne hanno messo in risalto il lato peggiore. Tuttavia, esiste una parte di cittadinanza che, silenziosamente e con fatica, tenta di risollevare le sorti della città.
Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, la macchina della solidarietà verso i profughi si è messa in moto sul territorio nazionale e anche il centro ofantino sta facendo la propria parte.
I rifugiati ucraini giunti a Cerignola sono un’ottantina, per la maggior parte anziani, donne, minori e invalidi ospitati prevalentemente in strutture della Caritas. Numerosi privati cittadini, spesso in forma anonima, provvedono a donare generi alimentari, vestiti, pannolini, medicinali e tanto altro ancora.
Ciò che però colpisce è che a mostrare maggiore empatia siano stati i bambini, i quali hanno palesato una sensibilità e una gentilezza d’animo enormi. A testimonianza di ciò sono le decine e decine di lettere da loro scritte e rivolte ai coetanei ucraini, le quali sono state inserite dai piccoli cerignolani nei pacchi giunti al commissariato di Polizia di Cerignola, il quale ha poi provveduto a distribuirli a quanti ne avessero bisogno.
«Vorrei che la guerra finisse», è il desiderio comune. E proprio il commissariato è divenuto nel tempo uno dei fulcri della rete cittadina di solidarietà verso i rifugiati, tanto che innumerevoli sono stati gli episodi di generosità a cui le donne e gli uomini agli ordini della vicequestore Loreta Colasuonno hanno assistito. In particolare, alcune settimane fa, tre bambini accompagnati dal nonno hanno portato tutti i loro risparmi al posto di Polizia affinché fossero utilizzati per acquistare beni di prima necessità. «Abbiamo rotto
il nostro salvadanaio», hanno spiegato i piccoli al piantone.
Attraverso il commissariato si può anche sostenere l’associazione “Hera Club” che ha sede in Romania e che si prende cura di 150 minori ucraini orfani. Il commissariato ed “Hera Club” sono entrati in contatto tramite un cittadino romeno residente da anni a Canosa e che collabora con la Polizia in qualità di traduttore. Chiunque volesse contribuire può farlo rivolgendosi alla sede del commissariato di Cerignola.
Il locale presidio fornisce aiuti anche agli italiani – aiuti che sono aumentati a causa della pandemia. Il tutto in risposta alla naturale vocazione della Polizia al servizio in favore della comunità.