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Cerignola, Gennaro Fiscarelli scomparso da un anno. L’appello del vescovo: «Chi sa parli, anche in forma anonima»

Da oltre un anno, a Cerignola, non si hanno più notizie di Gennaro Fiscarelli, 32enne scomparso nel nulla la sera del 5 ottobre del 2024, quando uscì di casa con gli amici per partecipare alla notte dello sport e non fece più rientro. La sua auto, carbonizzata, fu ritrovata dagli investigatori in una zona isolata di campagna (così come il suo telefono cellulare) a circa tre chilometri dall’abitazione in cui viveva con sua madre.

Stamattina ha voluto ricordarlo monsignor Fabio Ciollaro, vescovo di Cerignola in occasione della celebrazione eucaristica in onore della santa patrona della cittadina.

«Tra poco – ha detto il vescovo – la Madonna uscirà da questo Duomo per ritornare al suo santuario sull’Ofanto. La saluteremo con commozione e chi potrà la accompagnerà lungo il cammino. Siamo in tanti questa mattina. Il duomo è gremito, come sempre in questa occasione. E allora – ha proseguito -, davanti alla Madonna, vorrei rivolgere un appello, e vi prego di diffonderlo, in modo tale che possa arrivare ai veri destinatari. C’è una mamma a Cerignola che sta piangendo perché il figlio è sparito da un anno. È la mamma di Gennaro Fiscarelli. Non sa se è vivo o è morto. Non avendo notizie da un anno, teme che sia stato ucciso per motivi che non sappiamo». Ciollaro ha sottolineato che la mamma di Gennaro, «chiede di poter ritrovare almeno il suo corpo, chiede di avere almeno un luogo dove poterlo piangere. Chi sa qualcosa, aiuti questa mamma. Anche in forma anonima, faccia arrivare un messaggio a lei oppure alle forze dell’ordine».

A margine della cerimonia, la mamma di Gennaro, Giuseppina Di Biase, ha ringraziato il vescovo per l’appello. «Speriamo che possa smuovere le coscienze di chi sa qualcosa a parlare con me, con la chiesa, con le forze dell’ordine, anche in forma anonima», ha detto la donna all’Ansa: «Qualcuno, quella sera, ha tradito mio figlio. Lui non sarebbe mai andato lì da solo in aperta campagna. Non ne avrebbe avuto motivo. L’importante è che mi facciano ritrovare mio figlio. So – ha aggiunto – che non è più vivo, perché se lo fosse stato mi avrebbe contattato. È innamorato di sua madre. Me lo diceva ogni giorno e sa che mi sarei dannata per la sua assenza».

Intanto le indagini sulla scomparsa dell’uomo proseguono. E sulla facciata del Comune di Cerignola da un anno circa campeggia uno striscione con la foto del 32enne e la scritta “Chi sa parli”.

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