Cementificio Colacem, il caso di Galatina finisce in Parlamento: Fratoianni presenta un’interrogazione

Sul caso del cementificio Colacem di Galatina e sulle potenziali ricadute sulla salute della popolazione della Grecìa salentina interviene anche il deputato di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione con risposta scritta al ministri della Salute e della Transizione ecologica chiedendo «quali iniziative intendano assumere al fine di verificare la sussistenza delle criticità ambientali e sanitarie evidenziate dal dossier (inviato al Parlamento dal coordinamento civico Ambiente e Salute) e quindi anche le condizioni per giungere, in via cautelativa, al blocco dei suddetti impianti affrontando l’emergenza sanitaria e ambientale dei territori interessati» e «se non intendano assumere ogni iniziativa di competenza per procedere all’inibizione definitiva dell’utilizzo di qualunque tipologia di combustibile derivato da rifiuti e di ceneri industriali di qualunque provenienza nel ciclo di produzione del cemento».

Lunedì, intanto, è stato convocato il tavolo per l’avvio della Vis, la valutazione di impatto sanitario chiesta dalla provincia di Lecce. Lo studio verrà affidato all’università di Bologna seguendo le linee guida dell’Istituto superiore di sanità. I Comuni di Galatina, Soleto, Corigliano d’Otranto, Sogliano Cavour, Martano e le associazioni Airsa, Italia nostra, Isde (Medici per l’ambiente), Sisped, Forum Amici del territorio e Noi Ambiente hanno chiesto alla Provincia di nominare un referente dell’Aress, l’agenzia regionale strategica per la salute e il sociale, per sostituire il medico inizialmente indicato, in quanto incompatibile. Si tratta infatti della stessa epidemiologa che ha firmato una consulenza per il Tar di Lecce, al quale i Comuni del circondario si erano rivolti chiedendo la revoca dell’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale) all’impianto.

Nelle scorse settimana il coordinamento civico Ambiente e Salute, che riunisce sindaci, associazioni e cittadini della Grecìa salentina, ha chiesto insieme ad altre associazioni di essere ascoltato in commissione Ambiente della Camera per chiedere al Parlamento di fermare in via cautelativa i cementifici Colacem e subordinare le concessioni delle autorizzazioni alle valutazioni di impatto sanitario e ambientale. I rischi sanitari sono stati raccolti in un dossier di 23 pagine inviato ai parlamentari. Il distretto sanitario di Galatina, con altri 15 comuni circostanti, è classificato dall’istituto superiore di Sanità “area cluster” per neoplasie polmonari e presenta un’alta incidenza di malattie polmonari croniche. E anche nello studio Protos dell’istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, condotto da Asl Lecce e aggiornato al 2020, il cementificio viene indicato come una delle principali cause dell’elevato tasso di inquinamento e dei danni sulla salute, in particolare del tumore polmonare.

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