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Casamassima, i capannoni sottratti alla mafia diventano la casa della cartapesta

Immobili posseduti dalla mafia diventano luoghi destinati ad attività didattiche legate al tema dell’arte delle emozioni e della storia. Succede a Casamassima, all’interno del centro direzionale “Il Baricentro”, dove due capannoni utilizzati per attività mafiose, poi sequestrati, sono diventati la casa della cartapesta, antica tradizione della città, in cui i maestri locali potranno dar vita…

Immobili posseduti dalla mafia diventano luoghi destinati ad attività didattiche legate al tema dell’arte delle emozioni e della storia. Succede a Casamassima, all’interno del centro direzionale “Il Baricentro”, dove due capannoni utilizzati per attività mafiose, poi sequestrati, sono diventati la casa della cartapesta, antica tradizione della città, in cui i maestri locali potranno dar vita alle loro creazioni e opere d’arte.

Ammonta a 894mila euro la somma utilizzata per il recupero degli immobili e ottenuta grazie alla partecipazione al bando promosso dal Ministero dell’Interno riguardante il recupero funzionale di immobili sottoposti a sequestro.

«Sono profondamente emozionato – ha dichiarato il sindaco, Giuseppe Nitti. È una giornata molto importante per una Casamassima che da tanti anni aspettava un luogo come questo in cui i cartapestai casamassimesi potessero lavorare in serenità e sicurezza ai propri carri allegorici. Sarà un luogo utilizzato da associazioni, scuole, cittadini. Sarà un luogo di cultura». Non è casuale, infatti, la scelta di destinare gli immobili a questa funzione.

L’arte della cartapesta, le cui origini a Casamassima sono antichissime, viene manifestata e promossa ogni anno dalla Pro Loco attraverso il grande evento della “Pentolaccia”, giunto ormai alla quarantasettesima edizione.

In questa occasione sfilano grandi carri allegorici, gruppi mascherati e la grande pentolaccia in cartapesta che viene aperta in piazza al termine della manifestazione, regalando caramelle e gadget a tutti i presenti.

I cartapestai locali da anni manifestano la loro difficoltà nel lavorare in spazi piccoli, come garage o box, chiedendo a gran voce nuovi spazi più adeguati alla lavorazione del materiale.

«Finalmente – afferma soddisfatto il Presidente dell’associazione “maestri della cartapesta”, Rocco Bagalà – ci siamo dotati del luogo perfetto e ideale per valorizzare l’elemento identitario della città, ovvero la cartapesta. Questo è un ulteriore stimolo a rimanere uniti e lavorare tutti insieme per portare un risultato alto ed importante».

Oltre allo spazio dedicato alla realizzazione dei pupi in cartapesta per le sfilate carnascialesche, all’interno dei capannoni è stato realizzata un’ampia area dedicata all’accoglienza e all’esposizione museale di manufatti artistici già realizzati dai maestri cartapestai, oltre a banner ed espositori che raccontano la tradizione casamassimese.

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