Caro-gasolio: stato di agitazione dei pescatori a Molfetta. «Spese insostenibili. Aiuti non più prorogabili»

«Ormai la spesa è diventata insostenibile. Riconosciamo che Governo e Regione si sono subito attivati con interventi come credito d’imposta, contributi a fondo perduto, fermo su base volontaria, ma questi interventi ancora non si sono concretizzati». Lo ha detto Francesco Minervini, vicepresidente nazionale di Federpesca e direttore di Assopesca Molfetta che sta partecipando alla manifestazione di protesta contro il caro-gasolio dei pescatori di Molfetta, una delle marinerie più importanti della Puglia.

«Gli animi sono esasperati – prosegue Minervini -, tutte le marinerie pugliesi stanno protestando, da Manfredonia a Gallipoli, perché andare in mare non potendo neanche recuperare le spese del gasolio è insostenibile».

I pescatori, spiega ancora Minervini, «sono stanchi di decisioni annunciate e non ancora rese esecutive e chiedono impegni precisi e non più prorogabili tesi a dare soluzioni alle gravi problematiche che stanno fortemente indebolendo il settore, condannandolo ad una definitiva e irrecuperabile desertificazione». A sostegno dei pescatori molfettesi anche il sindaco Tommaso Minvervini, che chiede «un fermo biologico straordinario per arginare il problema del caro gasolio e permettere alle marinerie di sopravvivere». «In questi giorni – dice Minervini – la Regione sta finalmente sbloccando i contributi Covid per il comparto pesca, ma questa misura è insufficiente».

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