«Le nostre tariffe promozionali superscontate, quelle a 1 euro, a 0,99 o anche a 9,99, penso che non si vedranno per un certo numero di anni». Lo ha dichiarato ieri, intervistato da Bbc Radio 4, l’amministratore delegato della compagnia aerea irlandese Ryanair Michael O’Leary, spiegando come non sia più possibile fornire un’offerta di questo tipo. Il motivo? Pesa in maniera enorme il caro dell’energia e del carburante in particolar modo, crescita ulteriormente acuita dallo scoppio della guerra in Ucraina nello scorso febbraio. Ryanair continuerà comunque ad avere «milioni di posti a 19,99 euro, 24,99 e 29,99» ha spiegato ancora l’amministratore delegato della compagnia aerea.
Ma, certo, la notizia è caduta come un fulmine a ciel sereno, perché le offerte low-cost hanno radicalmente trasformato il settore aereo, garantendo a una fetta molto più ampia di persone la possibilità di viaggiare. In primis agli studenti, che sfruttano i costi bassi per viaggiare e partire alla volta, per esempio, delle capitali europee. Non che questo non sarà più possibile, perché continueranno a sopravvivere molte offerte vantaggiose e, comunque, accessibili a un gran numero di persone.
Inevitabile, secondo O’Leary, l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei. «La nostra tariffa media è stata l’anno scorso di 40 euro, andremo verso i 50 nei prossimi cinque anni». Se il Covid aveva già creato gravi problemi, l’esorbitante aumento del costo del carburante ha giocato il resto della partita.
Problemi che non solo hanno interessato le aziende, ma si sono riverberati anche sui passeggeri. Restando in tema Ryanair, nei primi sei mesi di quest’anno la compagnia irlandese si è vista costretta a cancellare il 3% dei voli in partenza o in arrivo da e verso l’aeroporto di Bari “Karol Wojtyla”, mentre l’1,2%, nella stessa fascia temporale, quindi fino al 30 giugno, ha subito ritardi superiori alle due ore.
Disagi che spesso i passeggeri hanno avvertito, dato che la compagnia può contare su una cinquantina di collegamenti da e per Bari, di cui più di 30 verso grandi città europee (capitali e non solo) e una quindicina che permettono di viaggiare all’interno dei confini italiani.