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Caro affitti, parla l’assessore Leo: «In Puglia altri posti letto ma Roma deve fare di più»

La Puglia è in prima linea per incrementare i posti letto per gli studenti, ma ora è Roma che deve impegnarsi di più: ne è convinto Sebastiano Leo, assessore regionale con delega al Diritto allo studio. Che cosa ha fatto la Regione sul fronte delle residenze per gli studenti? «Il rilancio del profilo universitario della…

La Puglia è in prima linea per incrementare i posti letto per gli studenti, ma ora è Roma che deve impegnarsi di più: ne è convinto Sebastiano Leo, assessore regionale con delega al Diritto allo studio.

Che cosa ha fatto la Regione sul fronte delle residenze per gli studenti?

«Il rilancio del profilo universitario della Puglia passa anche dal tema delle residenze, su cui stiamo portando avanti un lavoro straordinario, mai fatto prima, con il progetto regionale “Puglia Regione Universitaria”. La nostra strategia in materia di housing universitario prevede sia interventi immediati, con risposte rapide al problema dell’emergenza abitativa degli studenti come l’acquisto di due hotel avvenuto nelle scorse settimane, ma anche soluzioni di più ampio respiro che connettano il tema delle residenze universitarie a un diritto alla città dei ragazzi, che colleghino le Università con le città. Da questo punto di vista, infatti, è importante immaginare una “università di prossimità”, un modello di pianificazione e sviluppo delle residenze e di tutti i servizi a disposizione della comunità studentesca in contesti urbani, vicini all’università e alla città per un percorso percorribile in un massimo di 15/20 minuti».

A che punto sono i vari interventi?

«Per questo abbiamo bandito negli scorsi mesi tre concorsi di progettazione per realizzare nuove residenze universitarie all’interno di immobili di pregio, situati in zone strategiche della città universitarie ma oggi in stato di abbandono. Le proposte vincitrici sono oggi in lizza per ricevere i finanziamenti nazionali previsti dal quinto bando della legge 338/2000. Parliamo dell’ex caserma Cimarrusti di Lecce che ospiterà 80 nuovi posti alloggio, dell’ex Cassa Mutua Artigiani di Brindisi con 50 nuovi posti letto e di Palazzo Frisini di Taranto che accoglierà 90 studenti. A questi numeri vanno aggiunti gli alloggi universitari previsti nell’ambito degli interventi finanziati con il Pinqua con la creazione di altri 18 posti letto nell’ex Galateo di Lecce, con 21 nuovi posti nell’ex sede dell’istituto di ragioneria “Marconi” di Brindisi e, infine, Palazzo Calò di Taranto con altri 36 posti letto. Su Lecce ricordo anche il progetto regionale di ampliamento della residenza “Ennio De Giorgi”, approvato dal Comune, con cui aumenteremo i posti alloggio a disposizione degli studenti, passando da 106 a ben 258 unità. E poi c’è l’esperienza della residenzialità diffusa a Taranto, un’operazione sperimentale che ha prodotto ottimi risultati su una città su cui stiamo investendo molto da un punto di vista universitario».

Quali opportunità col Pnrr?

«Nelle scorse settimane abbiamo inaugurato due nuove case dello studente collocate in due storiche strutture ricettive, acquistate dalla Regione. Mi riferisco all’hotel Zenit di Lecce che ospiterà 68 studenti e all’hotel White House di Foggia che invece ne accoglierà 65. Non solo posti letto ma anche sale convegni, palestre, mense a disposizione della comunità studentesca e della città. L’acquisto di questi immobili è stato possibile grazie a un avviso previsto con le risorse straordinarie previste nell’ambito del Pnrr».

Come giudica la protesta degli studenti?

«Seguo con grande attenzione le vicende degli studenti, soprattutto nell’ambito del diritto allo studio su cui la Regione Puglia ha sempre garantito il massimo dell’attenzione. Siamo tra i pochi in Italia a garantire la copertura del 100% delle borse di studio per gli studenti aventi diritto. Tutti gli universitari pugliesi, meritevoli ma privi di mezzi perché provenienti da famiglie a basso reddito, ricevono una borsa di studio. Un risultato importante che non dobbiamo mai dimenticare o dare per scontato».

L’attenzione del governo centrale sul tema è sufficiente?

«Il governo centrale deve fare di più, avviando una grande fase di concertazione con Regioni, Enti locali, Università, associazionI studentesche e tutti gli stakeholders. Nei prossimi giorni scriverò una lettera aperta alla ministra Bernini per stimolarla al confronto e al dialogo per individuare soluzioni condivise».

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