Con la definitiva conversione in legge del decreto Sicurezza (48/2025), arriva una stretta senza precedenti sulla cannabis light. Il Senato ha approvato la norma che vieta totalmente la produzione, commercializzazione e distribuzione delle infiorescenze di canapa (Cannabis sativa L.), anche se a basso contenuto di THC. L’articolo 18 del provvedimento modifica la legge 242/2016, segnando un punto di svolta nella regolamentazione del settore.
Il divieto riguarda fiori, estratti, resine e oli, anche se privi di effetti psicotropi. Restano leciti solo gli usi industriali della pianta, come la produzione di fibre, cosmetici, semilavorati e alimenti derivati da semi. Salva, infatti, solo la coltivazione finalizzata alla produzione di sementi certificate per gli usi previsti dalla normativa vigente.
Come riporta Il Sole 24 Ore, la reazione del settore è stata dura. Coldiretti denuncia il rischio di cancellare 3.000 aziende e 30.000 posti di lavoro, con un impatto economico stimato in circa mezzo miliardo di euro. «Vietare le infiorescenze, anche in assenza di effetti stupefacenti, è una misura irragionevole», afferma l’associazione.
Chi viola il nuovo divieto rischia sanzioni penali pesanti, fino a vent’anni di carcere, e sanzioni amministrative, come il ritiro della patente o del porto d’armi. I controlli saranno affidati al Comando dei carabinieri forestali.