Nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, firmato nel 2016 dall’allora premier Matteo Renzi, anche la Puglia è tra le regioni “gemelle” individuate per ospitare gli sfollati dei Campi Flegrei.
In particolare, in caso di evacuazione della popolazione coinvolta nelle due zone individuate dalla protezione civile, la rossa e la gialla, sono destinati ad essere trasferiti in Puglia gli abitanti della decima municipalità di Napoli, quella del quartiere Pianura, nella zona occidentale del capoluogo campano, confinante con Bagnoli e Soccavo che conta oltre 58 mila residenti. Saranno invece trasferiti in Basilicata i residenti del quartiere Bagnoli, oltre 28 mila persone che troverebbero accoglienza nella regione lucana, in caso di evacuazione.
Naturalmente, come sottolinea la Protezione civile, si tratta di un piano di evacuazione che scatterebbe solo in caso di una grave emergenza sismica che resta su base volontaria in riferimento alla popolazione che volesse scegliere una sistemazione assistita nelle varie regioni oppure in modo autonomo. Il trasferimento temporaneo di sfollati sarebbe dislocato sull’intero territorio della regione “gemellata”, facendo riferimento agli accordi tra regione e comuni.
La evacuazione totale scatterebbe solo in caso di allarme lanciato dalle autorità con la popolazione, individuata nella zona rossa, destinata ad abbandonare, sia pure temporaneamente, le proprie abitazioni, in un tempo che la protezione civile calcola in 72 ore per il completamento del trasferimento verso le località “gemellate”. la Protezione civile precisa anche che i piani di evacuazione riguardano esclusivamente le popolazioni residenti nelle due zone di “pericolo” individuate e sono legate al problema dei Campi Flegrei, mentre non riguarda il piano di evacuazione legato al Vesuvio.