Temperature bollenti e mancanza di acqua bruciano campi e stalle. L’estate 2024 in Puglia è iniziata con un caldo record e una siccità preoccupante che stanno mettendo a dura prova l’agricoltura.
Le alte temperature, con picchi fino a 42 gradi, stanno causando danni ingenti alle coltivazioni: frutta e verdura bruciate dal sole, angurie con “scottature”, pomodori in stress idrico e olive che non si formano.
Anche gli allevamenti stanno soffrendo: le mucche, stressate dal caldo, producono fino al 30% in meno di latte. Manca l’alimentazione per gli animali, con un calo della produzione di orzo, piselli proteici e grano dimezzata.
A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia che sottolinea come gli agricoltori siano costretti ad aumentare le spese per l’irrigazione di soccorso, l’acquisto di gasolio per i pozzi e per far funzionare ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle.
«Il 2024 – dice Coldiretti – si candida a essere uno degli anni più caldi degli ultimi due secoli, con i primi cinque mesi dell’anno già i più caldi dal 1800».
Per far fronte alla crisi in campi e allevamenti, conclude l’organizzazione degli agricoltori pugliesi, «è necessario accelerare la realizzazione di invasi e cambiare la gestione della risorsa idrica. Senza acqua, i raccolti e la sovranità alimentare sono a rischio».