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Calamità naturali e invasione di cinghiali. È emergenza in Basilicata

Calamità naturali ed emergenza cinghiali in Basilicata, due questioni da affrontare subito con soluzioni efficaci, i redditi degli agricoltori sono a rischio. A ribadirlo, in una nota, è l’Ufficio di Presidenza della Cia-Agricoltori di Potenza-Matera che nei giorni scorsi si è riunito d’urgenza per fare il punto delle nuove calamità che hanno colpito vaste aree…
Colture pregiate, vigneti, oliveti e ortofrutta compromessi dagli animali selvatici e delle scorse grandinate

Calamità naturali ed emergenza cinghiali in Basilicata, due questioni da affrontare subito con soluzioni efficaci, i redditi degli agricoltori sono a rischio. A ribadirlo, in una nota, è l’Ufficio di Presidenza della Cia-Agricoltori di Potenza-Matera che nei giorni scorsi si è riunito d’urgenza per fare il punto delle nuove calamità che hanno colpito vaste aree agricole. Tra le richieste un incontro in Regione con l’assessore alle Politiche agricole Carmine Cicala.

Il quadro

Colture pregiate, vigneti, oliveti ed ortofrutta, soprattutto in alcuni comprensori lucani, sono fortemente compromessi a causa delle recenti calamità naturali, come la grandinata del mese di luglio scorso che ha distrutto interi raccolti, soprattutto nell’area del Metapontino, la più colpita. La Cia – Agricoltori della Basilicata traccia il quadro del comparto agricolo lucano, definendo la situazione «allarmante». Giambattista Lorusso e Giuseppe Stasi, rispettivamente presidenti di Cia-Agricoltori di Potenza e di Matera, evidenziano in particolare la situazione dei «redditi falcidiati dei produttori lucani». A loro avviso è la «conferma di un’annata agraria complessivamente negativa». «Anche la siccità – aggiungono i presidenti Lorusso e Stasi in una nota congiunta – ha lasciato segni evidenti nelle aziende agricole, nonostante i provvedimenti di emergenza adottati dal Consorzio di Bonifica e dalla Regione».

I cinghiali

A complicare il quadro già compromesso dagli eventi calamitosi si aggiungono i danni causati dalla fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, con i quali gli agricoltori sono costretti a fare quotidianamente i conti. Al riguardo, la Cia – Agricoltori fa sapere che continuerà la raccolta firme avviata nelle scorse settimane. L’obiettivo è riaccendere l’attenzione della Regione su una «situazione non più sostenibile tenuto conto che le ultime misure adottate non hanno prodotto risultati soddisfacenti». Inoltre, aggiunge l’associazione di categoria: «dal mese di febbraio sono sospese le domande di autorizzazione presentate dagli agricoltori per l’installazione, a spese proprie, di trappole-chiusini per la cattura di ungulati e di garantire il servizio ritiro e smaltimento carcasse». Eventi calamitosi ed emergenza cinghiali rappresentano per la Cia-Agricoltori le due priorità da affrontare in tempi brevi con misure efficaci, dando risposte celeri al mondo agricolo lucano. Da qui, la richiesta da parte dell’Ufficio di Presidenza di un incontro con l’assessore regionale alle Politiche agricole Carmine Cicala. Sul tavolo anche i rischi rappresentati dalla peste suina. Tra le proposte, invece, una norma regionale che prevede un fondo mutualistico aggiuntivo ad Agricat, l’adeguamento della legge n. 102 e del fondo di solidarietà.

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