«Con il caro energia e l’aumento esponenziale dei costi di produzione che hanno messo sotto scacco le stalle, in Puglia diminuisce la produzione di latte del 4,45%, nonostante siano stabili i consumi con il 52,6% dei pugliesi che beve latte ed il 15,2% che mangia formaggi almeno una volta al giorno». È quanto afferma Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Clal che registra da gennaio ad agosto 2022 una diminuzione delle consegne di latte pugliese, attestatosi su 283mila tonnellate, con un calo di 4,45 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A livello territoriale, evidenzia Coldiretti, le province di Bari e Taranto segnano i cali più significativi, rispettivamente del 5,85% e del 4,76%, ma anche la provincia di Foggia registra una diminuzione consistente del 9,32%. Crescono, invece, il Salento, con un aumento della produzione del 7,30% a Brindisi dell’1,90% a Lecce; e la BAT con una performance positiva del +7,25%.
Per Coldiretti occorre «garantire la stabilità del settore lattiero-caseario che ha un’importanza per l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale». In 3 anni, da giugno 2019 a giugno 2022, in Puglia hanno chiuso 266 stalle.
«Da difendere – secondo Coldiretti Puglia – c’è un sistema composto da duemila stalle da latte pugliesi che garantiscono una produzione di 108.000 tonnellate di latte che esprime un valore di oltre 130 milioni di euro e oltre 40.000 tonnellate di formaggi che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia regionale che occupa oltre 6.000 persone».