Il rientro dalle vacanze potrebbe coincidere presto per i consumatori con l’aumento di uno dei beni più rappresentativi del Bel Paese: la tazzina di caffè al bar. Secondo un recente studio condotto da Assoutenti, negli ultimi tre anni l’espresso consumato al bar ha subito dei rincari che lo hanno portato a una media di 1,18 euro a tazzina e il costo potrebbe salire ulteriormente nei prossimi mesi anche fino a 2 euro.
La mappa dei rincari
L’aumento del prezzo del caffè ha un impatto diretto sulle tasche dei consumatori. Secondo i dati, solo tre anni fa, nel 2021, il costo medio era ancora di 1,03 euro, indicando un aumento significativo del 14,9% in un breve periodo di tempo. Le città che hanno subito i maggiori aumenti di prezzo includono Pescara e Bari, con incrementi rispettivamente del 28% e del 24,4% (solo nel 2021 una tazzina di caffè nel capoluogo pugliese costava 0,80 centesimi, mentre attualmente la media è di 1,08 euro).
Di fronte a questa “tempesta perfetta” di rincari, i consumatori cercano modi per salvaguardare il proprio potere di acquisto. Le ricerche di prodotti in promozione sono aumentate del 140% rispetto all’anno precedente. I consumatori stanno esplorando alternative al caffè tradizionale, come l’orzo, il ginseng e il tè, che hanno registrato un notevole aumento delle ricerche di sconti e promozioni.
Le cause
La crisi climatica che ha devastato i raccolti nei Paesi produttori, Vietnam in particolare, le tensioni geopolitiche che stanno cambiando le tradizionali rotte alle forniture, l’esplosione dei noli marittimi, sono le cause principali che stanno determinando i rialzi dei prezzi all’origine alle borse merci di Londra e New York, con l’Arabica che ha avuto in un anno incrementi superiori al 60% e la Robusta di oltre il 90%.
Confcommercio Bari-Bat
Fipe Confcommercio Bari-Bat condivide le preoccupazioni che riguardano un probabile ulteriore forte aumento della tazzina del caffè al bar, aumento finora contenuto dalla responsabilità dei Pubblici Esercizi italiani che stanno assorbendo i fortissimi aumenti delle miscele causati dagli incrementi dei prezzi all’origine. Fipe rileva che a fronte di un tasso di inflazione del +16% tra luglio 2021 e luglio 2024, i prezzi nei bar sono cresciuti del 13%. Anche sulla tazzina di espresso gli aumenti sono al di sotto dell’inflazione, continuando a mantenerne il prezzo tra i più bassi d’Europa. Da ultimo, si segnala che negli ultimi 10 anni il numero delle imprese che svolgono attività esclusivamente di bar è diminuito di oltre 22mila unità.