L’aeroporto di Brindisi sarà potenziato con infrastrutture dal costo di 50 milioni di euro, sui 218 milioni totali del nuovo contratto di programma per tutti e quattro gli scali pugliesi. Restano, però, ancora da sciogliere tre nodi principali: aumento delle rotte, orari più flessibili e comodi soprattutto verso Roma e Milano e prezzi più accessibili.
Il punto della situazione
Il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, e il direttore, Marco Catamerò, hanno fatto il punto della situazione durante un check presso lo scalo brindisino. Si è parlato dell’ampliamento dell’aerostazione, di altri 27mila metri quadrati di piazzale, del parcheggio multipiano, del sistema di smistamento bagagli da 10 milioni di euro e dell’accordo con l’aeronautica militare per ottenere un nuovo raccordo finalizzato ad avere altri quattro aeromobili.
«La prossima firma del nuovo contratto di programma credo possa rasserenare tutti gli animi critici che ogni tanto si svegliano per tentare di frenare la nostra forza motrice – ha commentato Vasile – abbiamo quattro anni di tempo per realizzare questo grande programma che cambierà in meglio il volto dei quattro scali pugliesi. Per costruire una squadra che deve giocare un campionato importantissimo, non si può immaginare di non avere uno stadio. Non si può andare da nessuna parte senza le infrastrutture. Garantiremo al territorio la possibilità di giocare la partita da capolista».
Nessun “depotenziamento”
Dunque, i vertici di Adp non vogliono sentir parlare di “depotenziamento”, termine che è uscito da Palazzo di Città, in occasione dall’ultima conferenza dei capigruppo. In realtà, tale termine era in relazione ai voli ed alle tariffe. Le rimostranze della politica cittadina (in particolare dell’opposizione) sono state fatte proprie anche dal sindaco, Giuseppe Marchionna.
«Esprimo soddisfazione – ha dichiarato il primo cittadino – per il potenziamento della struttura aeroportuale, con l’ampliamento delle zone parcheggio, che mi sembra essere una precondizione per poter chiedere, cosa che ho fatto, l’aumento dei voli, delle rotte in particolare, col resto d’Europa, ma soprattutto una più puntuale attenzione sia sul versante dei prezzi che su quello degli orari, per i collegamenti con Roma e Milano. Questo, perché l’aeroporto del Salento serve un milione e mezzo di abitanti tra Brindisi, Taranto e Lecce, molti dei quali abitano ad oltre 100 km dallo scalo. Non è pensabile che l’unico volo della mattinata per Roma sia alle 5:50, il che significa che bisogna essere in aeroporto alle 4:30. È una cosa incivile. Ho apprezzato l’impegno che ha assunto il presidente Vasile a guardare con più attenzione questi elementi».