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Brindisi, gli operai della ditta Sir bloccano i varchi doganali: «Ci hanno tolto la dignità»

In 76 rischiano di restare a casa senza un lavoro e hanno deciso di continuare a lottare: gli operai della ditta Sir, che da giorni hanno indetto un presidio fisso davanti al varco doganale di Costa Morena Est, continuano a protestare contro i licenziamenti dell’azienda. Ieri gli operai, insieme ai sindacalisti COBAS, hanno deciso di…
operai sir

In 76 rischiano di restare a casa senza un lavoro e hanno deciso di continuare a lottare: gli operai della ditta Sir, che da giorni hanno indetto un presidio fisso davanti al varco doganale di Costa Morena Est, continuano a protestare contro i licenziamenti dell’azienda. Ieri gli operai, insieme ai sindacalisti COBAS, hanno deciso di rallentare l’ingresso dei pullman destinati al trasporto in centro dei crocieristi della nave Celebrity Constellation, ormeggiata proprio a Costa Morena Est.

Varco occupato

Mezzi privati e dell’azienda di trasporti pubblici locale “Stp”: tutti incolonnati in prossimità del varco. Venerdì scorso i lavoratori avevano già protestato in modo simile, rallentando il transito dei camion che dovevano raggiungere il varco doganale. Questo per cercare di ottenere, quantomeno, la cassa integrazione della durata di un anno per cessata attività che, secondo i Cobas, la Sir «non intende concedere ai lavoratori».

Le voci degli operai

Chi protesta lo fa perché è «stanco e spaventato». Tra le decine di lavoratori che ieri si sono riuniti dinanzi al varco ci sono padri di famiglia, persone con a carico un parente disabile e operai a cui manca poco per andare in pensione, ma che, probabilmente, dovranno cercarsi un nuovo impiego. «Stanno giocando – ci dice uno di loro – con noi, le nostre famiglie e i nostri figli. Qui c’è gente che ha bimbi piccoli, figli o parenti disabili. C’è chi, in quell’azienda, ha lavorato per 20 anni spaccandosi letteralmente la schiena e che ora vede gli sforzi fatti resi vani. Abbiamo fatto per anni i loro interessi e adesso ci lasciano in mezzo ad una strada. Ci hanno tolto anche la dignità». Secondo altri la colpa è «di un’insensata conversione energetica, inutile dato che acquistiamo l’energia da paesi esteri che la producono con fonti non rinnovabili». Ciò che è certo è che i lavoratori non si stanno perdendo d’animo e che continueranno con i loro presidio. Oggi, al varco, sono attesi circa un centinaio di loro, per continuare la protesta.

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