Brindisi, niente gita per l’alunna diversamente abile se non c’è anche la mamma: bloccata dalla burocrazia

Una ragazza diversamente abile del quinto anno dell’istituto alberghiero Pertini di Brindisi vorrebbe partecipare alla gita scolastica organizzata su una nave da crociera senza la presenza della madre. Per la scuola, tuttavia, questo non è possibile. I genitori della studentessa riferiscono di essere disposti a firmare una liberatoria che esenti da ogni responsabilità l’eventuale accompagnatore. Ma per la scuola non basta. La discriminante, infatti, risiede tutta nella specificità della disabilità della ragazza, che sarebbe tale da non consentire un’assunzione di responsabilità da parte della scuola. Per questo motivo, la ragazza potrà partecipare alla gita solo accompagnata da un suo genitore. Cosa che, come è facile intuire, non è stata accolta di buon grado dall’alunna, che preferirebbe restare a casa piuttosto che affrontare la gita con la madre al suo fianco.

L’addentellato al quale si rifanno i vertici scolastici è il regolamento d’istituto. Specificatamente, richiamano la parte dove è previsto che «in caso di partecipazione al viaggio da parte dello studente con disabilità grave ex art. 3, comma 3 L. 104/92 che abbia necessità di somministrazione di farmaci previsti dal piano terapeutico, è richiesto l’accompagnamento da parte del solo genitore».

Per il coordinatore del servizio di integrazione scolastica disabili della Provincia di Brindisi, l’avvocato Alessandro Nocco, «il fatto è gravissimo» e il richiamo alla legge 104/92 è «superato dal decreto legislativo numero 96 del 2019» recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Il servizio offerto dalla Provincia consentirebbe di coprire eventuali indisponibilità del docente di sostegno dell’alunna, in quanto «in caso di uscite scolastiche, anche di più giorni, il servizio autorizza il proprio personale alla partecipazione». «Solitamente richiediamo – dichiara il coordinatore del servizio – la disponibilità all’educatore o all’operatore socio-sanitario in servizio a favore dell’alunno e, in caso di mancata disponibilità della figura specifica, prevediamo la sostituzione con altro personale». Per l’avvocato Nocco, inoltre, «non esiste alcun regolamento che possa negare questo diritto all’inclusione, ovvero di far fruire ad una ragazza disabile del momento di maggiore socializzazione, quale è una gita scolastica». Tra l’altro, rincara Nocco, «proprio l’istituto Pertini è scuola polo per l’inclusione».

Da noi contattata, la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Tiziana Di Noia, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, riservandosi di approfondire la vicenda nelle prossime ore.

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