Brindisi, la casa al mare non è più ambita. Crollo dei prezzi nel 2021

La casa al mare? È ancora desiderata, come documenta Tecnocasa in un report puntuale sull’andamento delle vendite in cui è certificato il rialzo del mercato sulle coste a partire dal Centro Nord, ma la provincia di Brindisi è in controtendenza (meno 2,1 per cento), mentre la vicina provincia di Lecce registra un meno un per cento. In Puglia, invece, le località marittime – nel secondo semestre del 2021 – hanno mantenuto sostanzialmente stabili i valori immobiliari che si aggirano intorno allo 0,3 per cento. A Gallipoli, i prezzi sono sostanzialmente stabili, e il mercato immobiliare è dinamico sia sul segmento della prima casa sia su quello della casa vacanza. Si registra un leggero aumento nelle zone semicentrali dove sono state fatte delle operazioni di demolizione e ricostruzione.

L’incremento delle vendite, invece, premia le località turistiche marchigiane che nella seconda parte del 2021 hanno messo a segno un aumento dei prezzi del 5,1 per cento, con il botto in provincia di Pesaro del più 6,5 per cento, mentre Ascoli Piceno deve accontentarsi del 4,1 per cento.

In aumento del 5,9 per cento i valori immobiliari di Porto d’Ascoli: la domanda è decisamente sostenuta e l’offerta non sempre è sufficiente anche perché le uniche operazioni sul nuovo messe in cantiere sono demolizioni e ricostruzioni di vecchi alberghi.
«La domanda è aumentata dopo il lockdown continuando a crescere per i timori legati all’inflazione e alla guerra» si legge nel report di Tecnocasa.

Proprio queste circostanze devono portare a una riflessione accurata sulle ragioni del calo nel brindisino e nel Salento che, se accompagnate dalla considerazione della contrazione di turisti, aprono a un ventaglio di cause che necessitano di correzione in quanto potrebbero essere letali per il turismo su cui la Puglia ha puntato tutto facendone il primo motore dello sviluppo dei territori. In difetto di correzione va modificato il modello di sviluppo. In più occorre considerare che l’edilizia è il settore che esprime il più alto moltiplicatore (un euro speso in questo settore genera, infatti, un aumento più che proporzionale del prodotto interno lordo locale).
Cosa cerca chi vuole acquistare casa al mare? Trilocali da 50-60 metri quadrati con spazi esterni e un investimento fra i 150 e i 170 mila euro. Ad acquistare la casa vacanza sono persone residenti nel Lazio o in Abruzzo e nell’entroterra del Piceno. Non mancano acquirenti dal Nord Italia. La fascia più costosa è quella tra il mare e la ferrovia. Piace il nuovo che può arrivare a toccare i quattromila euro al metro quadrato, mentre l’usato oscilla tra 3 mila e 3.500 euro, sempre al metro quadrato. Per gli alloggi più periferici i valori si contraggono e si può acquistare con 2.200-2.500 euro al metro quadrato, ovviamente senza vista mare e 2.700 euro al metro quadrato se c’è lo scorcio del mare.

Oltre la ferrovia si sviluppa un’area dove si realizzano principalmente acquisti di prima casa. L’offerta immobiliare include soluzioni di ampia dimensione o indipendenti acquistabili, in buono stato, a 1.800-2.200 euro al metro quadrato.

Tra le motivazioni della bassa offerta c’è il ricorso al 110 per cento che sta portando numerosi proprietari ad attendere gli esiti di un’eventuale ristrutturazione al fabbricato prima di intraprendere la vendita del proprio immobile. Sono in ultimazione i lavori di rifacimento dell’ultimo tratto del nuovo lungomare che unisce Porto d’ Ascoli e San Benedetto; Lungomare ritenuto fra i più belli della costa adriatica e molto apprezzato dai turisti. Gli immobili fronte mare si scambiano mediamente intorno a 3 mila, 3.500 euro al metro quadrato, con vista laterale si scende a 2.200 euro al metro quadrato. A Gallipoli, l’elevata richiesta di immobili in affitto per la stagione estiva, la destagionalizzazione del turismo grazie all’arrivo delle navi da crociera, ha portato numerosi turisti stranieri anche in inverno e ha determinato una forte domanda per investimento indirizzata verso il centro storico dove si concentrano case tipiche in pietra leccese e volta a stella. Un immobile ristrutturato si scambia a prezzi medi di 1.700 euro al metro quadrato. Gli investitori possono scegliere dal piccolo immobile da 70-80 mila euro fino alla palazzina da 300 mila euro.

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