Alla fine è diventato il “giallo di Natale”. Il presepe vivente del Patri a Brindisi, ribattezzato il “Miracolo di Natale” dagli organizzatori per la brevità del tempo utile a idearlo e metterlo in scena, è stato smantellato in una notte, nonostante fossero in programma altre date.
L’area su cui si è tenuto il presepe è di proprietà degli investitori che vogliono realizzare un albergo nell’ex Ferrhotel.
Gli imprenditori hanno provveduto a finanziare gli organizzatori dell’evento, ossia l’associazione VentiEVenti e l’associazione Periferia, molto vicina al vicesindaco Massimiliano Oggiano.
A sollevare interrogativi sulla improvvisa retromarcia dei proprietari dell’area sono due elementi: la tempistica e la nota diffusa dagli organizzatori. Circa il primo aspetto, va sottolineato come lo smantellamento del presepe sia stato disposto poche ore dopo che l’ufficio Urbanistica ha notificato il proprio parere negativo sulla Scia presentata dai privati.
Il motivo risiede nella non conformità urbanistica dell’albergo rispetto alla destinazione d’uso originaria dell’immobile. Rispetto alla nota stampa, invece, sta facendo parecchio discutere il passaggio in cui viene affermato che «la parte proprietaria dei suoli è stata costretta, suo malgrado e con intuibile delusione, a rimuovere la scenografia in quanto l’amministrazione comunale, nonostante gli iniziali impegni verbali, non ha successivamente manifestato in termini concreti il proprio supporto».
Dal Pd chiedono che vengano «resi pubblici gli impegni verbali assunti con il proprietario del terreno» e che vengano «fornite le generalità delle persone che, per conto del Comune, li hanno presi». Inoltre i dem domandano se gli organizzatori del presepe «hanno mai presentato una regolare scia agli uffici comunali» e se «l’evento ha mai ricevuto un’autorizzazione formale da parte dell’amministrazione».