Brindisi, i No G7 ai residenti nella zona rossa: «Esponete bandiere della pace contro i guerrafondai»

Far capire «ai guerrafondai che parleranno solo di guerre, armi, di come attaccare la Russia, di terza guerra mondiale, che Brindisi è una città di pace».

Il coordinamento “No G7” invita tutti i cittadini della zona rossa a esporre «bandiere della pace, bandiere bianche o lenzuoli bianchi» sui balconi la sera del 13 giugno, in occasione della cena di apertura del G7 al castello Svevo del capoluogo messapico.

La gigantografia del Battaglione San Marco: «È contro la Costituzione»

I “No G7” stigmatizzano la scelta di «esporre in gigantografia» su dei capannoni della Marina «gli incursionisti del Battaglione San Marco in un’azione di guerra: è contro la Costituzione. Stiamo facendo, come tavolo di coordinamento No G7 Puglia – spiegano – una diffida al ministero della Difesa per coprire subito tale insulto vergognoso. Nessuno a Brindisi, né politici, né cittadini, ha apprezzato questa sorpresa pubblicitaria, che resterà anche dopo il G7. La Marina Militare poteva mettere per esempio una foto degli aiuti portati alle popolazioni afgane, in missione di pace».

La gigantografia, sottolineano, «si trova proprio affianco al centro per i rifugiati in via San Vito, gente che è scappata proprio dalle guerre».

La replica di Oggiano: «Avrebbero dovuto mettere militari con i fiori nei fucili?»

Il vicesindaco di Brindisi, Massimiliano Oggiano, interviene sulla vicenda con un post su Facebook: «Cosa avrebbe dovuto mettere la Marina Militare sui capannoni di una base navale militare sede della Brigata San Marco, bandiere arcobaleno? Militari con i fiori nei fucili? Chi deve difendere i confini nazionali, le giovani marmotte?».

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