Brindisi, da polmone verde a ritrovo per eroinomani: il degrado al parco Di Giulio

Il parco Di Giulio è oramai diventato il ritrovo degli eroinomani. Gli otto ettari del polmone verde, inaugurato nel 2011 e il cui progetto ottenne il prestigioso premio “La città per il verde”, sono oramai disseminati di siringhe abbandonate dai tossicodipendenti, che possono operare indisturbati, data anche la mancanza di illuminazione, con i faretti che sono stati completamente distrutti. Condizioni che creano situazioni di grande pericolo per i fruitori del parco e per i più piccoli in particolare, che sono soliti calpestare le ampie distese di erbetta.

Il problema principale sollevato dai consiglieri comunali Lino Luperti, Ercole Saponaro e Lucia Vantaggiato concerne il servizio di manutenzione e guardiania effettuato in maniera inadeguata dalla Brindisi Multiservizi. Per questo, i consiglieri hanno chiesto di audire in commissione consiliare l’amministratore della società in house del Comune.

A breve l’area del Di Giulio sarà dotata di un impianto di videosorveglianza con gestione centralizzata presso il comando di polizia locale, che sarà realizzato grazie al finanziamento ottenuto dal ministero dell’Interno. Tuttavia, per il consigliere Luperti questo intervento potrebbe non risultare sufficiente. Infatti, anche per il parco di Punta del Serrone fu previsto un impianto di videosorveglianza, ma ben presto furono messe fuori uso le telecamere.

La soluzione condivisa dai componenti della commissione Ambiente, pertanto, è quella di far vivere il più possibile l’area verde, così da tenere alla larga i malintenzionati, magari chiedendo un canone di concessione minimo a chi volesse riaprire la pizzeria (i cui locali sono stati vandalizzati) o volesse intraprendere altre iniziative imprenditoriali. Tra queste, c’è quella proposta dal presidente della commissione, Roberto Quarta, che vorrebbe verificare assieme al settore Attività produttive la fattibilità di mettere a bando la concessione di un’area in erbetta per realizzare un campo da mini-golf, come d’altronde prevedeva il progetto originario. Questo discorso si vorrebbe allargare anche agli altri parchi cittadini, a partire da Cillarese, un polmone verde di 43 ettari nel quale non è presente alcuna attività commerciale né strutture sportive.

Accanto a questo, l’impegno di Quarta e dell’amministrazione comunale è volto a coinvolgere nella manutenzione del parco Di Giulio le grandi aziende del territorio. A partire da Enel, che come ricordato dal consigliere Luperti, «contribuì a realizzare il parco con un impegno di 1,5 milioni di euro utilizzati per la piantumazione di essenze arboree».

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