Brindisi accoglie il busto di Gandhi: in piazza Vittorio Emanuele II un monumento di pace

Era il 1931 quando Mohandas Karamchand Gandhi approdò a Brindisi nel suo viaggio di ritorno dall’Inghilterra all’India. Un evento che fu accolto con molta attenzione da residenti e media e che ora rivive con l’inaugurazione di un busto bronzeo raffigurante il Mahatma Gandhi che è stato installato in piazza Vittorio Emanuele II e sarà inaugurato domani, 7 agosto, alla presenza dell’ambasciatrice dell’India in Italia, Vani Sarraju Rao, e del sindaco Giuseppe Marchionna.

Scoperto il busto, saranno piantati alcuni alberi di ulivo e celebrata la “Puja”, l’atto di adorazione che sarà compiuto con l’offerta all’idolo di petali di rose.

La statua è stata donata dall’India alla città di Brindisi ed è un simbolo che riflette i principi di nonviolenza e disobbedienza civile, pilastri della filosofia gandhiana: valori che trovano una particolare risonanza a Brindisi, città riconosciuta dall’Unesco come “Porto di Pace“. L’opera è omologa a quella già donata dall’India alla città di Hiroshima e compie di fatto una sorta di parallelo tra due luoghi simbolo di pace e resistenza civile.

L’importanza storica di Gandhi per Brindisi risale al 14 dicembre 1931, quando il Mahatma, dopo aver partecipato alla seconda conferenza sulla questione dell’India a Londra, decise di modificare il suo percorso di ritorno verso l’India facendo tappa nella città portuale. Questa scelta non era prevista inizialmente: dopo un soggiorno a Losanna con Romain Rolland, premio Nobel per la letteratura e ammiratore del leader indiano, Gandhi avrebbe dovuto viaggiare direttamente a Venezia per imbarcarsi. Tuttavia, decise di visitare Roma, dove si fermò per due giorni esplorando alcuni servizi sociali, gli alberghi per operai e i principali monumenti, compreso un passaggio alla Cappella Sistina.

Uno dei momenti più significativi della visita di Gandhi a Brindisi fu l’incontro con don Pasquale Camassa, direttore del museo di San Giovanni al Sepolcro e figura centrale nella scena culturale della città. Camassa presentò a Gandhi un antico vaso romano, del quale il leader pacifista si servì per bere latte di capra, un compromesso necessario per motivi di salute che Gandhi accettò con grande riluttanza. Un gesto simbolico che rimase impresso nella memoria comune.

La partenza di Gandhi dal porto di Brindisi avvenne a bordo del piroscafo “Pilsna”, e il suo saluto con il fazzoletto bianco rimane un’immagine legata all’iconografia della storia contemporanea della città.

La donazione del busto bronzeo perpetua la memoria di Gandhi e sottolinea la vocazione alla pace della città: il monumento a un simbolo di rispetto, tolleranza e integrazione invita a riflettere sull’attualità dei suoi insegnamenti in un mondo che continua a confrontarsi con sfide di pace e giustizia sociale.

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