Sono 60 i migranti reclutati nella filiera agricola della rete “No cap” contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro.
I braccianti vivono accampati nel ghetto di Borgo Mezzanone e saranno assunti da un’impresa agricola. Lo rendono noto i volontari che ieri hanno trascorso la domenica nel ghetto presentando il progetto della rete.
Sono complessivamente cento i lavoratori agricoli stranieri assunti: a quelli che lavorano in Puglia se ne sommano altri 40 presi da Rosarno, in Calabria.
«Lavoro con contratto regolare, trasporto gratuito con i furgoni nocap ceduti in comodato, ed una casa dignitosa per dimenticare quelle baracche in lamiera ed immondizia», spiegano dall’associazione che definisce l’assunzione «una svolta di vita per cento esseri umani».