Boom di turisti a Taranto per la settimana santa. E a Pasquetta museo e castello le mete principali

Taranto si prepara ad accogliere i turisti nel week end di Pasqua e il museo archeologico mette in mostra i suoi gioielli, tra cui il complesso di statue Orfeo e le sirene, appena tornato in città a 50 anni dallo scavo.

A Pasqua e Pasquetta il MarTa sarà aperto tutto il giorno e nella sala 1 ospite d’onore sarà il gruppo scultoreo definitivamente acquisito alla collezione museale. Dallo scavo clandestino nel Tarantino, passando per le mani di tombaroli e ricettatori. Poi il viaggio verso la Svizzera e infine le sale del Getty Museum di Los Angeles e ritorno, grazie alle indagini internazionali dei carabinieri. Sarà proprio questa importante novità di allestimento a rendere la visita al MArTa di Taranto ancora più interessante.

Insieme ai tesori del museo, al fascino della città vecchia, ad accogliere i turisti ci sarà anche il castello aragonese, aperto ai visitatori in occasione delle festività legate alla Pasqua e ai riti della Settimana Santa. Dopo il bagno di folla nella cappella militare con la visita dei perdoni nel giovedì santo, nel giorno di pasquetta, notoriamente meta di gite fuoriporta, la Marina implementerà il servizio guide assicurando l’accesso al maniero senza prenotazione.

«Il museo di Taranto è uno scrigno di tesori che svela bellezza e cultura in ogni sua parte espositiva – dice il direttore regionale Musei di Puglia Luca Mercuri, delegato alla guida del MArTa – per questo nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, grazie all’importante collaborazione di tutto il personale del museo, sarà possibile ammirare il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, e partecipare anche a visite guidate e focus (fruibili al pubblico ogni mezz’ora) di approfondimento sulla collezione Ricciardi. L’esposizione di dipinti donati all’allora regio museo di Taranto nel 1908 da monsignor Giuseppe Ricciardi comprende un’icona bizantina, ascritta tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, che riproduce il tipo della Vergine Odegitria, una lastra in zinco recante un’Addolorata piangente dipinta ad olio, databile al XVI-XVII secolo e diciotto quadri realizzati ad olio su tela, inquadrabili cronologicamente tra il XVII ed il XVIII secolo, raffiguranti soggetti sacri.

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