Costi energetici troppo alti e insostenibili. Il gruppo Caroli Hotels, che in Salento gestisce diversi hotel e resort tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, getta la spugna e spegne le luci. Nei giorni scorsi sono state sommate le bollette energetiche da pagare per il mese di agosto per un importo totale che supererebbe 500mila euro.
Dallo scorso week end gli hotel non accettano più prenotazioni limitandosi solo ad accogliere i turisti ai quali è già stato confermato il booking, tutto questo a causa degli «spropositati e insostenibili costi che hanno eroso totalmente i margini di profitto», afferma Attilio Capito, direttore generale delle strutture alberghiere salentine operative sin dal 1966. «Il caro bollette non ci permette di garantire il prosieguo dell’attività pur ricorrendo alle opportunità offerte dal sistema creditizio ed all’implementazione di impianti fotovoltaici, la cui installazione non è stata ancora autorizzata».
Con decorrenza immediata, il gruppo Caroli Hotels ha comunicato alla Prefettura di Lecce che sarà interrotta l’erogazione di servizi alberghieri e di ristorazione ai nuovi clienti. «Sono rammaricato del disservizio che creeremo ad ospiti, partner e fornitori, i nostri collaboratori saranno, ahimè, i primi ad essere penalizzati dalla situazione determinatasi, ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura».
A restare a casa saranno, infatti, 300 dipendenti, anche loro vittime della drammatica crisi determinata dall’aumento di energia e gas e che sta coinvolgendo tutti i settori.
Quello alberghiero e della ristorazione aveva già fatto i conti durante la pandemia restando chiusi per mesi e con le limitazioni di viaggio imposte sia nel 2020 che nel 2021 causa Covid-19. Il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della ripartenza per ripianare quei debiti accumulati durante gli anni della pandemia, e invece la crisi energetica ha spiazzato e travolto tutti. Giancarlo De Venuto, presidente della sezione di Lecce di AssoHotel, condivide le preoccupazioni. «Invoco – dice – politiche incisive non metodi palliativi per evitare che altre imprese alberghiere gettino la spugna. Bisogna reagire immediatamente, calmierare i prezzi in maniera sensibile, per evitare il rischio di avere i turisti ma non avere le imprese dove accoglierli. È a rischio la chiusura dell’80% delle strutture ricettive sia in Salento che in tutta Italia. Se prima l’albergatore affittava una camera sostenendo un costo energetico di 8 euro, oggi quell’importo è arrivato a 24 euro al giorno, senza contare le spese di tasse e stipendi».
In un anno le bollette di luce e gas sarebbero passate da 100mila a quasi 600mila euro al mese. La catena del Gruppo Caroli raccoglie l’hotel Terminal e la Villa La Meridiana di Santa Maria di Leuca e Le Sirene, Joli Park Hotel e Club Bellavista di Gallipoli, e per i suoi 275 dipendenti è stata chiesta la Cassa integrazione. In altri Stati sono stati già varati dei piani di aiuto, la Germania, ad esempio, ha messo sul piatto 200 miliari di euro per le aziende e le famiglie. Gallipoli ospita diverse strutture che fanno parte al gruppo Caroli Hotels e che creano movimento e consentono alla città di ospitare turisti. Preoccupato, dunque, anche il Sindaco della città bella e Presidente della Provincia, Stefano Minerva. «Ho appreso con rammarico dalla stampa l’amara decisione del gruppo Caroli Hotels, – afferma Minerva – un vero dispiacere in considerazione della storica attività che la famiglia, nei decenni, ha portato avanti e l’attuale programmazione volta agli eventi che strizzava l’occhio ad un concetto di destagionalizzazione ben mirato. Chiudendo l’attività, il territorio tutto perde un punto di riferimento importante. Ho inviato una lettera al gruppo Caroli per esprimere la mia vicinanza, – chiosa Minerva – la situazione non colpisce il singolo ma una moltitudine di attori e una grande squadra di lavoratori che abbiamo il dovere di sostenere. Per questo motivo poterò questa battaglia a Roma, solleciterò affinché questa non sia l’inizio di una crisi senza fine». Minerva, dunque, da Sindaco di Gallipoli e Presidente della Provincia, oltre ad esprimere vicinanza, assicura il suo concreto supporto per trovare una soluzione per fermare una possibile reazione a catena che causerà solo danni al territorio. «Dalla parte dei lavoratori, dalla parte del territorio che merita di germogliare e non sfiorire», conclude Minerva.
Profondamente provato dalla decisione presa anche il Sindaco di Castrignano del Capo, Francesco Petracca, città che accoglie le strutture del Gruppo Caroli nella frazione di Santa Maria di Leuca. «Siamo in piena crisi economica derivante dal caro energia. Questo significa indurre povertà, con tutti i dipendenti delle strutture da un momento all’altro disoccupati. Le due realtà presenti a Leuca – afferma Francesco Petracca – sono punto di riferimento per il turismo e la loro chiusura porterà inevitabili ripercussioni nella comunità. Conosco bene Attilio Capito, è un imprenditore attento, lungimirante e che guarda oltre l’orizzonte, se è arrivato a prendere questa decisione è perché fermarsi ora significa limitare i danni».