Bollette alle stelle e spesa salata: per i fuorisede studiare è un lusso

Tra bollette alle stelle e scontrini della spesa sempre più pesanti, per i fuorisede, studiare a Bari sta diventando un lusso per pochi. Il carovita mette alle spalle i ragazzi e le loro famiglie, con il carrello che costa, in media, circa 20 euro in più alla settimana. Si tratta di 80 euro che vanno ad aggiungersi ai 275 sborsati, in media, per una stanza singola.

A spaventare di più sono, però, le bollette. Con un aumento stimato del 60% in più per l’energia elettrica e del 120% per il gas, sarà difficile per le famiglie continuare a sostenere le spese dei propri figli lontani da casa. E così, qualcuno, messo alle strette, dovrà ritornare a casa propria.

Luca, per esempio, viene dalla Calabria e studia Legge all’Università “Aldo Moro”. Per lui è stato già molto difficile trovare una soluzione abitativa quest’anno. Ora che l’ha trovata, dopo una scrematura che lo ha costretto a scegliere una casa molto al di sopra del suo budget di partenza, deve rinunciare a seguire parte delle lezioni per lavorare in un bar. A spaventarlo di più è lo scontrino dopo ogni spesa al supermercato.

Lui, che si dice abbastanza abitudinario negli stili di vita, ha notato un balzo in avanti della spesa settimanale non indifferente. «Dall’inizio di settembre all’ultima volta – racconta – ho riscontrato un aumento dei prezzi di circa 20 euro. Sono passato da spendere all’incirca 50 euro a doverne tirar fuori almeno 80. Possono sembrar pochi 20 euro ma non lo sono né per una famiglia normale né per un fuorisede».

In media, quindi, lo studente è passato dallo spendere 200 euro al mese per la spesa a doverne sborsare 320. Che, sommati ai 350 di affitto mensili, gli portano via mensilmente oltre 650 euro. «E non sono ancora arrivate le bollette», osserva Luca.

Il caro energia è infatti la variabile che spaventa di più. In linea con le previsioni, gli studenti dovranno pagare quasi il 60% in più per l’energia elettrica e il 120% per la bolletta del gas.

Ugualmente complicata è la situazione dei pendolari. Che, molto spesso, sono costretti a prendere più mezzi di trasporto (pagando, quindi, più abbonamenti) per arrivare a Bari. Una situazione drammatica e insostenibile per le famiglie, che ha portato l’associazione universitaria “Primavera degli studenti” a fare un appello alle forze politiche. Tra le richieste che l’organizzazione ha rivolto al futuro Governo ci sono l’estensione della no tax area a 30mila euro, l’adozione di misure a sostegno delle spese per l’affitto dei fuorisede e per l’acquisto del materiale didattico e di rendere gratuito il trasporto pubblico.

«Crediamo siano fondamentali le istanze degli universitari – hanno affermato dall’organizzazione – in quanto sono il motore dello sviluppo del Paese».

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