Bisceglie: «In segno di riconoscenza puliamo i giardini Caritas». Il ringraziamento speciale di profughi ucraini

Hanno ripulito i giardini della struttura della Caritas cittadina in via prof. Mauro Terlizzi e li hanno abbelliti piantando dei fiori una quindicina di profughi ucraini presenti a Bisceglie: ragazzi di 11 e 14 anni e donne che sono ancora in cerca di lavoro o hanno lasciato ad amici e conoscenti i loro bimbi piccoli. «Lo facciamo col cuore ed è il segno tangibile della nostra riconoscenza alla Caritas che ci sta aiutando enormemente sin dall’arrivo in Italia», dice Maryna Dobryden, una ucraina di Odessa in Italia dal 2004 ed a Bisceglie dal 2011. Suo compito è fare da interprete per i tanti profughi che arrivano e la chiamano da tutta Italia oltre che organizzare spedizioni per quanti sono rimasti in patria e soprattutto per gli orfanotrofi che ormai accolgono tanti orfani di guerra. «Peccato – aggiunge – che dei fiori piantati venerdì sono stati trafugati nel weekend. Lunedì, una delle signore non è riuscita a venire ed ha comprato delle petunie che sono state piantate nel giardino».

Allo scoppio della guerra a febbraio la giovane ucraina era rimasta scioccata, amareggiata e quasi in colpa per trovarsi qui al sicuro. Non era indifferente alla situazione, ma se ne rimaneva in disparte finché, dopo una settimana ha deciso di agire.

La onlus “Vscsvit” ( che significa Universo) di cui Marina è vicepresidente, istituita con lungimiranza nel gennaio 2021, pochi mesi prima della sua dipartita, da don Salvino Porcelli, è diventata l’interlocutrice principale di tutte le iniziative partite da Bisceglie, dopo che aveva avuto esito negativo la richiesta di appoggio ai vari progetti presentati alla Regione Puglia. La onlus “Universo” aveva già aiutato 23 orfanotrofi ucraini nei mesi della sua attività ante-guerra e, tramite la sua presidente Rossana, fornisce ora informazioni di prima mano sugli effettivi bisogni della gente: famiglie senza casa, una giovane donna costretta a lasciare in orfanotrofio il proprio piccolo per l’impossibilità per lei di accudirlo e sfamarlo, la necessità di far fuggire i diciassettenni perché, raggiunta la maggiore età, sono costretti ad arruolarsi.

E Marina si è attivata trovando sostegno nella Caritas in primis, che ha accolto e ospita un nucleo familiare di sei persone (due anziane, due bimbi ed una coppia giovane) provenienti da Mariupol.

La Caritas cittadina aiuta con le sue strutture dell’Emporio eco-solidale, RecuperiAmoci, la falegnameria e la Sartoria sociale; sta sostenendo dal punto di vista alimentare circa 130 profughi, provenienti soprattutto da Chernivzi ai confini con la Romania, e ora gli alimenti raccolti, dalle scuole e dal centro raccolta allestito dal comune di Bisceglie, sono esauriti. C’è bisogno di ulteriori alimenti e non solo, a partire dai farmaci, perché l’emergenza purtroppo continua. E chiede a tutti i biscegliesi, che sempre hanno risposto ad ogni emergenza con tanta generosità, un sostegno per contribuire alle spese di viaggio e di carburante ringraziando in anticipo quanti risponderanno a questo appello solidaristico.

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