Un percorso condiviso tra tutti gli attori della filiera, quello avviato dall’associazione di produttori biologici italiani, finalizzato al miglioramento della qualità dell’olio biologico e alla sostenibilità ed eticità dell’olivicoltura, con attenzione al contrasto e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. «Nell’ambito di BIOLEVO – ha spiegato Gaetano Paparella di Biol Italia – abbiamo portato avanti attività di informazione e formazione e soprattutto di scambio di know how tra i produttori olivicoli di tutta la penisola. Abbiamo organizzato dei tour dell’innovazione, viaggiando nelle diverse regioni italiane, e portato avanti attività di consulenza, orientate alla gestione della sostanza organica del suolo e alla conoscenza del terreno e delle pratiche che possano migliorare l’assorbimento di anidride carbonica dall’aria e conservare meglio la risorsa idrica.
Oltre alla partecipazione a fiere, si sono anche realizzate mostre e la manifestazione Biol Frantoi Aperti per divulgare ai cittadini l’impegno dei produttori olivicoli biologici. Il prossimo obiettivo – ha rivelato Paparella sarà la creazione di un club di produttori olivicoli italiani, che condividano gli stessi obiettivi di sostenibilità e di eticità».
Valori fatti propri anche dal Bio Distretto delle Lame, un’associazione di aziende agricole e di trasformazione, strutture ricettive e culturali, amministrazione pubblica e cittadini che cooperano tra loro per garantire, produrre e promuovere la qualità e sostenibilità, non solo ambientale ma anche economica, dei beni e servizi del territorio. Un progetto ambizioso che ha sollevato l’interesse di comuni come Corato e Bisceglie, pronti ad affiancarsi alle altre amministrazioni che già l’hanno condiviso: Ruvo di Puglia, Terlizzi, Toritto e Bitonto.