Biodiversità in Puglia, l’allarme di Coldiretti: tre frutti su quattro scomparsi dalla tavola

Sono 3 su 4 le varietà di frutta scomparse dalla tavola in Puglia nell’ultimo secolo, 21mila gli ettari di frutteto andati persi negli ultimi 10 anni. Ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento a rischio di estinzione. È quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, che si è celebrata ieri, con iniziative in agriturismi e mercati contadini di Campagna Amica a Bari e Lecce dove continua l’agrididattica con le lezioni di educazione alimentare, sostenibilità e contro gli sprechi per i bambini.

«La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione – aggiunge Coldiretti Puglia – 311 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaf 11 prodotti Dop (5 oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla Dop mozzarella di Gioia del Colle in via di definizione comunitaria), 9 Igp per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la Cipolla Bianca di Margherita, l’Uva di Puglia, il Carciofo Brindisino, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e le Clementine del Golfo di Taranto e 29 vini Doc e 6 Igp, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione.

Nel secolo scorso si contavano nel nostro Paese 8 mila varietà di frutta, secondo l’analisi di Coldiretti, mentre oggi si arriva a poco meno di 2 mila e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. Ma l’omologazione e standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi da generazioni di agricoltori.

«Proprio per salvare il patrimonio agroalimentare made in Italy un’azione di recupero decisiva – sottolinea la Coldiretti regionale – si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica, che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di commercio».

Degno di nota l’arrivo sui banchi dei “Sigilli” di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani, grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia. «Censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica – spiega la Coldiretti – sono prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione. In testa alla classifica dei prodotti salvati dall’estinzione ci sono ortaggi, legumi e cereali (il 44 per cento del totale), seguiti da salumi e formaggi ottenuti da 55 razze tutelate (30 per cento), frutta (16), olio extravergine d’oliva e vino (7) e miele (3)».

Tra i Sigilli della Biodiversità in Puglia si va dall’azzeruolo (piccolo frutto molto gustoso ma poco conosciuto, chiamato anche capa di morte, o grucciolo, un cavolo rapa caratterizzato per la parte inferiore che somiglia ad una grossa rapa), al mugnolo, considerato il cavolo povero dei contadini, progenitore del broccolo, alla sporchia, una pianta parassita delle fave, in quanto si alimenta della clorifilla proprio di quest’ultima, dolce con un retrogusto leggermente amara, fino allo sponzale, appartenente alla stessa famiglia delle cipolle, piccoli bulbi con un fusto verde commestibile.

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