Non sono ancora state posizionate tutte che già le biciclette del servizio sharing sono finite nell’occhio del ciclone. A provocare aspre polemiche sono soprattutto gli stalli. Secondo i residenti dei quartieri interessati dal servizio, le postazioni delle biciclette ricavate sui marciapiedi sottrarrebbero troppo spazio ai pedoni, costringendoli a camminare sulla strada ed esponendoli così a più rischi. E il caso arriva in Comune, con il responsabile della ripartizione Infrastrutture, Viabilità e Opere pubbliche, Claudio Laricchia, convocato in Commissione Trasparenza per fare chiarezza.
Il servizio di sharing ha portato nel capoluogo 200 biciclette, 100 muscolari e 100 elettriche, distribuite in 50 stalli. Ma l’Amministrazione ha già annunciato un potenziamento del servizio, finalizzato a introdurre fino a 730 mezzi. Le due ruote, però, hanno già calpestato i piedi a più di qualcuno. Gli stalli realizzati sui marciapiedi, infatti, secondo un nutrito gruppo di residenti, intralciano il passaggio dei pedoni. Come accade, per esempio, in via Camillo Rosalba (in foto) dove gli stalli posizionati non convincono. E il caso non ha tardato a diventare politico. Sollecitati dalle numerose segnalazioni dei residenti, i componenti della Commissione Trasparenza hanno deciso di convocare in audizione Laricchia. «Così posizionati – spiega il presidente della Commissione consiliare Antonio Ciaula (FdI) – gli stalli possono mettere a rischio l’incolumità dei pedoni. Qualche utente poco responsabile, potrebbe arrivare a grande velocità dalla strada, rischiando di travolgere i passanti». Ma la Commissione chiederà a Laricchia anche di fare chiarezza sulle modalità di installazione delle bici. «In alcuni punti, le biciclette rischiano di essere un pugno nell’occhio – prosegue Ciaula – danneggiando di gran lunga il decoro urbano».
Altro tema scottante riguarda il “decentramento” del servizio. Più della metà degli stalli sono stati posizionati in zone centrali della città. Pur arrivando a Poggiofranco, a Japigia, a San Pasquale e a Marconi, restano ancora escluse le periferie di Santo Spirito, Palese, Carbonara, Ceglie e Torre a Mare. «Le periferie estreme – commenta Ciaula – sono ancora una volta le grandi escluse. Vigileremo attentamente che nei progetti futuri dell’Amministrazione anche i quartieri meno centrali siano coinvolti nei piani di mobilità sostenibile: le periferie meritano lo stesso trattamento del centro, altrimenti occorrerà risponderne davanti alla Commissione Decentramento». Insomma, il servizio non è ancora iniziato a pieno regime, ma già ha sollevato le prime polemiche. Nel frattempo, sulla piattaforma Vaimoo, la società a cui il servizio di bike sharing è stato affidato, è stata dedicata ai residenti del capoluogo una finestra per esprimere le proprie valutazioni sulla mobilità cittadina. Poche domande ma che sicuramente potranno aiutare a migliorare i servizi di mobilità nel territorio comunale.