Biccari è un modello contro lo spopolamento: dai Monti Dauni un esempio da imitare per le aree interne

È quasi “modello Biccari”. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat sul saldo tra immigrazione ed emigrazione il piccolo borgo dei Monti Dauni risulta una cittadina attrattiva. Infatti, se è vero che rispetto al 2021 il comune perde quattro abitanti, passando dai 2640 agli attuali 2636, allo stesso tempo registra ben 14 nascite e soprattutto 27 nuovi immigrati.

Secondo gli osservatori, in particolare gli stakeholder dei comuni vicini, questo risultato positivo è il frutto delle politiche messe in campo dal sindaco Gianfilippo Mignogna che, approfittando del sentimento di “restanza” alimentato dagli anni di pandemia che hanno ridotto gli spostamenti e quindi hanno fatto rilevare gli aspetti positivi di vivere in piccoli centro, ha messo in campo una serie di azioni volte proprio ad incoraggiare il ritorno sui Monti Dauni.

Basti pensare alla riapertura di ben 30 fabbricati che sono stati acquistati da gente venuta da fuori e soprattutto dicendo basta all’invasione di pale eoliche.

Un esempio, appunto, che sta trainando tutte le comunità limitrofe, come Roseto Valfortore che registra un significativo più 17 tra chi ha scelto di andar via e chi, invece, di tornare, sfiorando quasi la soglia dei mille abitanti. Anche Alberona si accoda alla “restanza” perdendo solo tre abitanti, ma registrando ben 6 nascite lo scorso anno il più alto numero di bimbi da due lustri a questa parte.

Così come Volturino che se è vero che resta ferma a 1554 residenti, può contare ben 16 nascite. Unico centro a saldo negativo è Volturara Appula. Il paese d’origine del presidente del MoVimento 5stelle, Giuseppe Conte, perde complessivamente 13 abitanti; una diminuzione che porta il comune ad avere appena 378 residenti.

Exploit Biccari, quindi, come certificato anche da Dove, la prestigiosa rivista dedicata ai viaggi in Italia, che ha osservato la cittadina dall’alto del Monte Cornacchia, la vetta della Puglia. Una fotografia a colori di una località che offre tutti gli strumenti per lo smart working, a partire dalla fibra ottica superveloce. Così come la possibilità di investire in agricoltura di pregio come la coltivazione dello zafferano che, insieme agli ulivi da olio e ai legumi, è il prodotto più di pregio.

Mentre di sicuro appeal è l’esperienza di vivere immersi in un panorama naturale risparmiato dagli insediamenti industriali che offre boschi, passeggiate e vedute incantevoli.

Un modello, appunto, che se seguito dai comuni vicini potrà fare la differenza per tutti i Monti Dauni cosi da poter guardare a un futuro non più segnato dallo spettro dei paesi fantasma che attanaglia le comunità delle aree interne.

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