“Benny vive”: Bari ricorda Benedetto Petrone a 45 anni dalla morte

Nel 45esimo anniversario della morte di Benedetto Petrone, Bari si appresta a ricordare il giovane militante comunista ucciso da una squadraccia fascista il 28 novembre 1977.

Domani, alle 10, il sindaco Antonio Decaro, insieme ai familiari di Benny e ai rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre deporrà una corona di fiori in via Benedetto Petrone e, a seguire, presso la lapide in piazza Libertà.

Al Museo civico di Bari, alle 17:30, invece, il coordinamento antifascista del capoluogo promuove l’incontro “Benny vive – 1977. L’antifascismo operaio e studentesco”.

«Sono trascorsi 45 anni da quella sera di lunedì 28 novembre del 1977 quando un commando di esponenti del Movimento sociale italiano, accoltella e uccide a Bari, in pieno centro, davanti alla Prefettura e tra tantissimi passanti, Benedetto Petrone – ricordano dal coordinamento antifascista di Bari -. Quel ragazzo aveva 18 anni ed era iscritto alla Fgci. Frequentava la sezione del Pci di Bari Vecchia, dove abitava, era il quinto di nove figli. Per aiutare la famiglia, lavorava come operaio edile. Zoppicava, perché da bambino si era ammalato di poliomielite. Quindi non poté correre per fuggire e questa fu davvero una vigliaccata compiuta dai fascisti del Fronte della Gioventù che uscirono dalla sede del Msi per aggredire i comunisti che avrebbero incrociato sul loro cammino. Benny perse la vita con una coltellata conficcata in pancia».

Benedetto, proseguono, è una delle “anime resistenti”, nome del percorso che la Cgil di Bari ha intrapreso a marzo scorso per ricordare i protagonisti delle lotte antifasciste e per il progresso sociale dei nostri territori.

«Benedetto era in piazza quel giorno in cui fu ammazzato – dichiara Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil di Bari -, per difendere la condizione delle persone che vivevano a Bari vecchia e lavoravano per mettere insieme il pranzo con la cena, per difendere la dignità dei lavoratori meridionali, degli studenti, del ceto popolare e lottava affinché il suo futuro potesse essere nella sua città. Sono le stesse battaglie degli studenti di oggi che non vorrebbero essere costretti ad emigrare per spendere altrove le proprie competenze e conoscenze a causa di un territorio in cui prevale lavoro precario, povero e dequalificato».

L’iniziativa si aprirà con la visione di alcuni stralci tratti dal documentario “Benny vive” a cui seguiranno letture su Benedetto Petrone dell’attore Riccardo Lanzarone. Al dibattito interverranno Gigia Bucci, segretaria generale della Cgil di Bari, Nicola Signorile, presidente sezione Anpi Sezione di Bari – “Arturo Cucciolla”, Carolina Velati, coordinatrice Zona Franka, don Angelo Cassano, Libera Bari – Presidio Luigi Fanelli, Porzia Petrone, Comitato 28 Novembre, Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, Antonio Decaro, sindaco di Bari, e Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil Nazionale.

Modera il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, Piero Ricci.

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