«Basta animali e affissioni abusive»: le associazioni contro i circhi a Bari

Ambientalisti e animalisti contro i due nuovi circhi – il “Paolo Orfei” e il “Lidia Togni” – che da oggi sbarcano a Bari e che rimarranno in città sino alla fine di gennaio. Nel mirino degli attivisti sono finiti l’utilizzo di animali selvatici e le affissioni abusive. Enpa Puglia, Retake, Lav e Ali-Animal Law Italia evidenziano come «nel 2022 sia fuori luoghi continuare a proporre un presunto intrattenimento che utilizza esseri viventi» e invitano «la cittadinanza al boicottaggio di questo presunto spettacolo, che è anche diseducativo per i bambini».

Uno dei due circhi, fanno sapere le associazioni, prevede addirittura la presenza di una colonia di pinguini: «È uno spettacolo dannoso per gli animali, spesso strappati ai loro habitat naturali, tenuti in gabbia ed esposti a climi e ambienti incompatibili con la loro natura e non consoni al rispetto delle loro caratteristiche etologiche di specie». Le alternative, secondo ambientalisti e animalisti, ci sarebbero e riprenderebbero il “Cirque du Soleil” (tra gli spettacoli basati esclusivamente sulle abilità degli artisti) e il circo “Atmosphere” (che ha fatto tappa in città proprio l’anno scorso), che utilizza ologrammi tridimensionali di animali, coniugando tradizione e tecnologia. Sono 23 i Paesi dell’Unione europea (50 in tutto il mondo) che hanno vietato, in tutto o in parte, il circo con animali. In Italia il Parlamento ha approvato a luglio una legge delega (che scade ad aprile del 2023) che chiede al governo di stabilire norme attuative del «graduale superamento» di questa pratica. Pratica che, tuttavia, per alcuni è difficile da demonizzare, soprattutto perché permette ai più piccoli di scoprire dal vivo animali che difficilmente potrebbero vedere e ammirare se non in video o sui libri di scuola.

«Chiediamo che il Comune predisponga i controlli previsti dalla legge sul rispetto della normativa Cites – spiega Sara Leone, referente della sede Lav di Bari -, che prevede una serie di criteri per verificare il rispetto delle condizioni di benessere degli animali, anche sulle misure minime di ricoveri e spazi a loro disposizione e sugli arricchimenti ambientali da adottare. Purtroppo il circo con animali è un tipo di spettacolo non ancora vietato dalla legge, ma la questione è soprattutto culturale: bisogna rifiutare un presunto intrattenimento che si basa sullo sfruttamento di animali, nati per essere liberi nel loro habitat e non certo per saltare nel fuoco o indossare ornamenti o eseguire stupidi ordini».

Tra coloro che si uniscono alla richiesta di maggiori controlli (sia per le concessioni degli spettacoli che per la affissioni selvagge di materiale pubblicitario) c’è l’associazione Retake, che chiede di «inasprire la sanzione amministrativa di 513 euro, attualmente prevista in maniera forfettaria, con una sanzione calcolata sulla singola violazione rilevata, oltre alla rimozione e il ripristino dei luoghi a carico del trasgressore con il pagamento della sanzione. In caso contrario – propone – l’amministrazione potrebbe revocare la relativa concessione comunale».

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