Slitta ancora il taglio del nastro per la nuova sede dell’archivio di Stato all’interno dell’ex caserma Stennio, già ex monastero dei celestini (nel 1100) di via Manfredi.
Doveva essere inaugurata dapprima ad ottobre 2022, poi ad ottobre 2023, cosi come annunciava l’ex direttore dell’archivio Michele Grimaldi, il quale attualmente dichiara di avere importanti novità in merito.
«Il 12 dicembre scorso il segretariato regionale del Mic (Ministero della Cultura) ha consegnato al nuovo direttore (nominato ad agosto 2023, succedendo allo stesso Grimaldi) dell’archivio di Stato di Bari e delle sezioni degli archivi di Barletta e Trani, Adriano Buzzanca, la proprietà dell’immobile. La consegna è avvenuta dopo aver terminato l’ultima tranche dei lavori. A breve partiranno – aggiunge l’ex direttore – tutte le operazioni per il trasferimento vero e proprio del materiale dalla vecchia sede, di via D’Aragona, alla nuova di via Manfredi, pertanto si procederà con la spolveratura e l’etichettatura dei documenti. Tutto ciò lo si deve all’accelerazione imposta dalla dottoressa Maula Sciri della direzione generale archivi. A fine gennaio, forse febbraio, potremmo inaugurare la nuova sede. Già quattro i chilometri di scaffalatura (vuota) presente nella nuova struttura laddove abbiamo anche installato un generatore in attesa dell’allaccio della rete elettrica. Quella sede – conclude Grimaldi – potrà, inoltre, divenire un vero e proprio “polmone culturale” in una zona culturalmente degradata, poiché potrà essere utilizzata per organizzare congressi da parte, ad esempio, di alcuni ordini professionali».
Nel novembre 2020 partirono i lavori (attesi da trent’anni) per la realizzazione, nell’ex caserma Stennio della nuova sede dell’archivio di Stato, lavori resi possibili grazie ad un finanziamento di 5milioni di euro da parte del MiC. In quell’occasione il sindaco Mino Cannito sostenne che entro duecentocinquanta giorni (ovvero nell’ estate 2021) la sede dell’archivio sarebbe stata l’immobile di via Manfredi e non più i locali di via d’Aragona. Così non è stato a causa, a quanto pare, di “vicende politiche e burocratiche”.
«Si attende ancora il parere di congruità da parte dell’agenzia nazionale del demanio» sostiene, invece, Grimaldi per quanto concerne l’acquisto dell’ex palazzo delle poste di Barletta, da parte del MiC, affinché si possano reperire spazi (da adibire a depositi) necessari sopperendo alla carenza degli stessi che si registra nelle sezioni dell’archivio di Stato di Barletta e Trani.