Non solo abiti, scarpe, biancheria, lenzuola, anche pannoloni, prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene della persona. Questo, in sintesi, è quanto cercano, data l’emergenza riscontrata di carenza articoli, i responsabili dell’Ambulatorio Popolare di Barletta di via Manfredi n. 7. «Il nostro magazzino è praticamente vuoto a causa della incessante distribuzione a favore delle persone più deboli e fragili della nostra comunità, comprese quelle in fuga dalla guerra in Ucraina. Abbiamo bisogno di rifornimenti ed eccoci come sempre a chiedere aiuto», spiega Cosimo Matteucci, presidente dell’ambulatorio popolare di Barletta OdV, uno spazio di protezione mutualistica per le persone più deboli della comunità.
Il presidente Matteucci tiene a precisare che la carenza di prodotti è causata «dall’alto numero di migranti che lavorano nelle campagne e che non hanno possibilità di lavare i loro indumenti quotidianamente e dall’arrivo dei profughi ucraini nella comunità barlettana – e aggiunge – la percentuale di utenti barlettani che si avvicinano al nostro centro resta comunque la più grande:è il 60% degli utenti totali». Matteucci parla anche delle prossime iniziative culturali e solidali dell’ambulatorio come le danze popolari e diverse recite dedicate ai più piccoli, mentre sono sospese le attività di doposcuola e università popolare che ripartiranno a settembre. «C’è una grande attenzione da parte dei cittadini barlettani alle nostre attività, al nostro lavoro: Barletta ha un cuore grande, non credete a chi generalizza affermando che c’è indifferenza. I barlettani sono sensibili e apprezzano l’operato dell’ambulatorio popolare».
Chiunque volesse effettuare una donazione può consegnare prodotti e indumenti presso la sede il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 16:30 alle 19:00. È possibile però contattare la segreteria della realtà barlettana dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 21:00 ai numeri 3387377937, 3288459791 o 3476569576. Si può anche effettuare un versamento per sostenere la comunità all’iban IT24T0538741351000043109684. «Tra i nostri operatori volontari vi sono anche detenuti che, invece di scontare il resto della pena in carcere, svolgono lavoro di volontariato presso il nostro centro. La nostra è una realtà che conosce la sofferenza, il disagio e opera proprio in favore di chi è rimasto indietro. Chiunque voglia darci una mano può contattare i numeri della segreteria e venire a trovarci in sede», conclude Matteucci.