Dalla Disfida di Barletta alla Disfida del Consiglio comunale. Sarà ricordata più per le polemiche che per gli eventi, l’edizione 2024 della rievocazione della storica battaglia. A cominciare da quelle sollevate a fine agosto dalle associazioni culturali e dello spettacolo del territorio che avevano deciso di tirarsi fuori, lamentando un mancato coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale nella fase organizzativa. Proseguendo con quelle scatenate dalla scelta del cast che ha interpretato i ruoli dei personaggi più rappresentativi. E finendo con la bufera che si è abbattuta sull’ultimo Consiglio comunale.
Il dibattito in aula
L’argomento ha tenuto banco per oltre un’ora. Praticamente quasi tutto il tempo della seduta dell’assise cittadina. I punti all’ordine del giorno, infatti, fra cui numerosi debiti fuori bilancio e il Documento unico di programmazione, non sono nemmeno stati affrontati, fra assenze giustificate e nodi politici da sciogliere nella maggioranza. E così, la disfatta fra i banchi del Consiglio comunale ha lasciato il posto alla battaglia sulla Disfida.
L’offesa
L’evento storico si discosta di poco da quello che è accaduto sul fronte politico, dove, la vera offesa è stata quella di Alba Parietti che, nel ruolo di Elvira da Cordova, lungo il corteo trionfale ha usato il telefonino, non solo per foto e video social, ma anche per una telefonata.
Da qui, le richieste delle opposizioni relative al cachet della showgirl e al budget messo a disposizione per l’evento. La risposta dell’assessore alla Cultura, Oronzo Cilli, non si è fatta attendere. Ammonta a 228mila euro l’importo complessivo speso per la rievocazione 2024.
L’uscita infelice
Quanto alla Parietti, «piaccia o meno – ha detto Cilli – è un personaggio nazionale e quando fa qualcosa, comunque se ne parla. Purtroppo, con altri non riusciamo ad andare oltre Borgovilla». Il riferimento al quartiere di Barletta e, quindi, agli artisti locali, ha scatenato l’ira dei consiglieri del PD e di Coalizione civica. «Si tratta di una mancanza di rispetto intollerabile – dicono dal Pd – il sindaco Cannito faccia un gesto di lealtà politica verso la città e la liberi da lui e da tutti questi personaggi del teatro dell’assurdo». Sempre i dem hanno evidenziato la presenza di amici e parenti di assessori e consiglieri di maggioranza che avrebbero assistito al corteo dal balcone di Palazzo di Città. «C’erano solo rappresentanti istituzionali e forze dell’ordine – ha ribadito Cilli – invitati a un buffet che ho offerto io, pagando 250 euro».