La stagione balneare delle spiagge baresi stenta a decollare a causa del maltempo che sta interessando anche queste prime settimane del mese di giugno. Piogge, temporali e temperature non troppo gradevoli hanno portato a una diminuzione sensibile degli avventori di lidi e aree attrezzate in quasi tutta la città, rendendo impietoso il confronto con la stagione precedente, quando le spiagge avevano iniziato, complici le ondate di caldo, ad essere animate già a metà maggio.
Il blocco legato alle cattive condizioni meteo è un problema di non poco conto per i lavoratori stagionali come testimonia Edoardo Caizzi, gestore del lido Il Titolo di Palese. «L’estate per noi purtroppo è iniziata malissimo – spiega Caizzi – prenotazioni ce ne sono poche proprio a causa del brutto tempo. Per il momento resistono soltanto i clienti storici e affezionati che abitualmente prendono in affitto una cabina. Per il momento è tutto sospeso e in itinere. È difficile per noi fare delle previsioni sul prosieguo dell’estate».
I titolari degli stabilimenti hanno già dovuto fare i conti con le perdite provocate dal maltempo fuori stagione che ha caratterizzato il mese di maggio. La pioggia anomala e le basse temperature hanno determinato – come calcolato dal Sib (il sindacato che rappresenta i balneari) – ingenti danni per mancati incassi che solo per i circa 600 lidi pugliesi ammontano a circa 25 milioni di euro. Le stime si sono basate sul confronto con gli anni precedenti, quando la stagione estiva cominciava addirittura a maggio.
Nel 2023, invece, a causa di piogge e temporali la situazione ha subito un forte rallentamento. E i contraccolpi su tutta la filiera turistica sono forti, perché la mancata apertura dei lidi ha inevitabili ripercussioni su hotel, ristoranti e tutta una serie di altre attività. «Maggio è andato male, giugno sta saltando – aggiunge Caizzi – a luglio iniziano le ferie e molti baresi preferiscono andare all’estero o fuori regione per passare le proprie vacanze, tutti elementi che non fanno ben sperare in questa stagione 2023. Certo è un lavoro fatto così, si sa, ma rispetto allo scorso anno sta andando oggettivamente peggio. Mi piace dire che noi andiamo ad energia solare ma cerchiamo di mantenerci ottimisti e vedremo come andrà nei prossimi mesi».
I titolari degli stabilimenti, alla fine dei conti, dovranno rinunciare a circa due mesi di attività con forti ripercussioni sui propri fatturati. Ma il problema riguarda anche i dipendenti stagionali, perché un mese di apertura in meno per i titolari dei lidi corrisponde a un mese di lavoro e di stipendio in meno – e, in prospettiva, di indennità di disoccupazione – per migliaia di persone. Non resta che attendere che il tempo migliori e che arrivino finalmente turisti da fuori per animare le spiagge del capoluogo.