Bari, Saiga scarica i lavoratori dell’Hotel Palace: «Non abbiamo nessun obbligo»

Brutte notizie per gli ex lavoratori del Palace Hotel di Bari. La Saiga, società proprietaria dell’immobile di corso Vittorio Emanuele, ha infatti ritenuto di non doversi presentare all’ennesimo incontro che si è tenuto, ieri, in sede di task-force regionale per valutare il destino dei 42 lavoratori del noto albergo a quattro stelle, rimasti disoccupati dallo scorso 31 dicembre dopo la fine della cassa integrazione. La società della famiglia Di Cagno Abbrescia, che ha nuovamente disertato il tavolo di confronto con istituzioni e sindacati, ha comunque inviato una mail – l’ennesima – con la quale ha comunicato due importanti novità. Da un lato ha, infatti, negato la notizia secondo la quale sarebbe in via di definizione una trattativa per la cessione dell’albergo a una grossa realtà straniera (smentendo così l’indiscrezione apparsa in questi giorni su alcuni organi di stampa); dall’altro lato ha chiarito ed evidenziato come la stessa non abbia obblighi diretti nei confronti dei lavoratori, così da smarcarsi da ogni responsabilità o impegno riguardo il loro possibile inserimento in ipotetiche trattative per la cessione dell’immobile. Per questi due motivi Saiga non avrebbe ritenuto opportuno presentarsi al confronto.

Motivi che, tuttavia, preoccupano le organizzazioni di categoria, che si aspettavano dalla società della famiglia Di Cagno Abbrescia un sussulto di responsabilità – anche morale – nei confronti dei circa quaranta lavoratori che un tempo erano suoi dipendenti (e che solo in seguito furono ceduti alle varie società a cui fu affidata la gestione del Palace). Anche perché, come ha ricordato qualche esponente sindacale, quando i dipendenti decisero di occupare l’immobile, alcuni rappresentanti di Saiga rassicurarono i lavoratori dicendo che la proprietà sarebbe stata attenta al futuro occupazionale e che si sarebbe impegnata per loro. Promessa che, con l’ultima comunicazione di ieri, è definitivamente venuta meno.

Durante l’incontro è tuttavia emersa la disponibilità dei rappresentanti di task-force, Comune di Bari, Confindustria e Federalberghi (tutti presenti al tavolo regionale) di creare «un bacino occupazionale» dal quale le aziende del settore potranno attingere in caso di bisogno, dato che sono in programma nuove aperture di strutture ricettive sul territorio. In parole povere, i curriculum degli ex Palace (che non sono ancora riusciti a ricollocarsi in altre attività) saranno inseriti nelle liste di Porta Futuro e avranno una “corsia preferenziale” in caso di necessità di personale da parte di alcune imprese.

Le organizzazioni di categoria hanno annunciato che continueranno comunque a tenere aperto il tavolo di crisi in sede di task-force regionale. Un nuovo incontro sarà programmato nelle prossime settimane.

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