Con lo spettacolo “La nave dolce” di Daniela Nicosia, prodotto da Tib teatro, con Massimiliano Di Corato, andato in scena al teatro Piccinni, l’amministrazione comunale di Bari ha ricordato il 32esimo anniversario dell’attracco della nave Vlora nel porto del capoluogo pugliese, avvenuto l’8 agosto del 1991. A bordo c’erano 20mila profughi albanesi.
Di quel giorno, ha raccontato l’ispettore della Polizia di Stato Nicola Montano, «ricordo la paura, la sofferenza, la fame, il sudore. Un conto è vedere quelle immagini in tv, un conto è esserci dentro, toccarli, sentire il loro dolore e i loro sorrisi. La Vlora è ancora oggi il simbolo della migrazione: quella gente aveva sete di libertà». A Montano, che gestì con grande umanità le prime operazioni, il Comune di Bari ha consegnato una pergamena commemorativa, così come a Luca Turi, giornalista e fotoreporter; Eva Karafili, una dei passeggeri della Vlora che da allora vive e lavora a Bari occupandosi di animazione sociale e di teatro; e a Duli Caja, l’artista albanese autore dell’arazzo esposto nella sala giunta di palazzo di città. L’opera, realizzata nel 2014 con scampoli di tessuto colorato, è composta da circa ventimila bottoncini cuciti sulla stoffa, che richiamano il numero di persone a bordo della Vlora.
«Il rinascimento barese è iniziato 32 anni fa con l’arrivo della Vlora – ha dichiarato a margine dell’evento l’assessora alle Culture, Ines Pierucci – è stato uno spartiacque storico. Da quel momento, a due anni dalla caduta di Berlino, una serie di dittature sono state spazzate via dall’Europa, nella quale speriamo l’Albania possa rientrare al più presto. Se avessimo imparato qualcosa da quell’esperienza migratoria così importante – ha concluso – sicuramente avremmo gestito diversamente le migrazioni attuali. Ci fu molta accoglienza da parte dei baresi e tanto spirito di adattamento da parte dei baresi».
Il programma della giornata proseguirà alle 19, negli spazi del Museo Civico, con la proiezione del documentario “Storie di un evento straordinario – La Vlora, il volto dell’accoglienza”, per la regia di Vincenzo Losito e Stefano Sasso.