Bari punta sulla mobilità sostenibile, Scaramuzzi: «Più piste ciclabili in città»

«Premesso che noi siamo estremamente convinti di aumentare i percorsi ciclo-pedonali in città, abbiamo dovuto rivedere alcune situazioni perché si erano create oggettive difficoltà veicolari, come un camion dei vigili del fuoco o un’ambulanza che, in alcuni casi, hanno avuto difficoltà a passare. Capita che si creino intasamenti». A parlare è Domenico Scaramuzzi, assessore alla Mobilità sostenibile del Comune di Bari che, nello spiegare i motivi che hanno portato al ridimensionamento della pista ciclabile di viale Japigia, da due a una sola corsia, ha sottolineato che è in programma un importante aumento delle piste ciclabili in città.

La nuova pista ciclabile

Su viale Japigia, nello specifico, pare si fosse creata un’oggettiva difficoltà di traffico veicolare e quindi, in attesa di spostare la pista in questione sul marciapiede (lato destro) o in un’altra via adiacente, per ora si è deciso di ridurre gli spazi per evitare problemi di congestionamento del traffico. «Dobbiamo attendere il nuovo codice della strada – spiega l’assessore – ma appena avremo le idee chiare su cosa si può e cosa non si può fare, ripartiremo con tutti i nuovi progetti che abbiamo intenzione di realizzare. Noi abbiamo un Biciplan e appena c’è un euro da spendere aggiungiamo una casella al puzzle dei percorsi ciclabili. Io sono convinto dell’esigenza di percorsi e piste ciclabili». Il ministro Salvini ha introdotto, in via sperimentale, le corsie light, ovvero le strisce per terra che delimitano il passaggio delle biciclette. «Ora aspettiamo il testo che uscirà dal Senato, e poi capiremo come e cosa realizzare – aggiunge – La premessa è che siamo convinti di proseguire il percorso iniziato da Decaro e continuato con Leccese».

La mobilità sostenibile

Particolarmente rilevante, per l’amministrazione comunale, è il tema della sostenibilità ambientale. Scaramuzzi, infatti, insiste sull’importanza di far entrare nella mentalità dei baresi la necessità di utilizzare tutti i mezzi di mobilità «sostenibile possibili e immaginabili», e di ridurre l’uso delle macchine. «La città non dev’essere ostaggio delle automobili, non dev’essere una giungla di lamiere – conclude – Però io non posso voltarmi dall’altro lato se poi nascono delle oggettive difficoltà. Io devo cercare di bilanciare i problemi e le esigenze di tutti».

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