Un regolamento tutto da ripensare quello che determina i parametri delle concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, e un’interlocuzione con la Soprintendenza da trovare. Il Comune ha avviato il tavolo permanente di confronto, con associazioni di categoria, enti del terzo settore ed esperti, allo scopo di ridisegnare un indirizzo sul tema che, attualmente, risale al 2012.
Un passo verso le associazioni, che però non può non prescindere dalla volontà e dal dovere di voler tutelare gli edifici di grande interesse storico e artistico del centro città. «L’aggiornamento del regolamento è un obiettivo importante ma da raggiungere nel medio periodo. – dichiara l’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli – L’urgenza è legata al fatto di trovare una soluzione con la Sovrintendenza che rispetti e valorizzi gli immobili di pregio ma in maniera puntuale, non prendendo in considerazione delle aree e porzioni ampie di città».
Per questo sono stati avviati una serie di incontri, tra Comune e Ente, che possano volgere al raggiungimento di questo equilibrio tra tutela del patrimonio ed esigenze dei commercianti. «Cerchiamo l’interlocuzione – spiega Petruzzelli – per pensare una posizione che tuteli gli immobili storici in maniera puntuale, non considerando un’area grande. Ci vuole la tutela puntuale dei palazzi, uno studio mirato. È fuori discussione che nel medio periodo dobbiamo aggiustare il regolamento. L’economia dei ristoratori ha patito il Covid ed è un’economia importante per la città. La categoria va difesa, ma chi se ne approfitta è giusto che venga sanzionato».
La protesta
Il timore dei ristoratori è che questo avvenga troppo tardi e che possa andare ad inficiare la sopravvivenza di alcune attività commerciali. Per questo domani scenderanno in piazza per protestare. «La situazione attuale nel settore è estremamente preoccupante. – dichiara Gianni Del Mastro, portavoce dei ristoratori – Il tema dell’occupazione di suolo pubblico sta diventando una fonte di grande preoccupazione. Le recenti decisioni della Soprintendenza hanno complicato ulteriormente la situazione, avocando a sé la competenza in materia di autorizzazioni per le attività che operano in zone con vincolo paesaggistico. Questo approccio, sebbene giustificato dalla necessità di proteggere il patrimonio storico e architettonico, rischia di danneggiare gravemente le attività commerciali».
La richiesta
La volontà dell’Unione ristoratori è quindi quella di chiedere al Comune di mantenere un ruolo attivo nella gestione dell’occupazione di suolo pubblico, bilanciando la tutela del patrimonio con le esigenze delle attività commerciali. «La creazione di un nuovo regolamento cittadino – spiega Del Mastro – come promesso durante il primo incontro del tavolo di confronto, deve tenere conto delle mutate condizioni climatiche e della sicurezza degli spazi all’aperto. La necessità di garantire ambienti sicuri e confortevoli per i clienti è cruciale, soprattutto per quelle attività con spazi interni limitati. Le richieste di rinnovo delle autorizzazioni sono rimaste inevase per mesi, generando incertezza e confusione». In vista dell’incontro tra Comune e Soprintendenza previsto per martedì 17, i ristoratori si aspettano che le loro preoccupazioni vengano ascoltate e che venga rivalutato il provvedimento che impone distanze irragionevoli tra le strutture all’aperto e gli edifici retrostanti. «Lo stato di agitazione – conclude – culminerà in una manifestazione durante la quale poteremo le istanze direttamente alla Soprintendenza».